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'L'effetto acquatico' suscita l'amore

'L'effetto acquatico' suscita l'amore

In sala dal 30 agosto il film dell'islandese Solveigh Anspach

ROMA, 30 agosto 2016, 16:00

Francesco Gallo

ANSACheck

L 'effetto acquatico di Solveig Anspach - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'effetto acquatico di Solveig Anspach - RIPRODUZIONE RISERVATA
L 'effetto acquatico di Solveig Anspach - RIPRODUZIONE RISERVATA

E' in sala dal 30 agosto con Cinema di Valerio De Paolis, 'L'effetto acquatico' favola romantica e appunto acquatica della regista islandese Solveig Anspach con Francois Loiret-Caille e Samir Guesmi. Già passato alla Quinzaine des Realisateurs al Festival di Cannes, il film racconta di un amore a prima vista. Bastano infatti pochi attimi, e qualche sguardo di troppo, perché il dinoccolato gruista di nome Samir (Samir Guesmi) perda la testa per la minuta, ma piena di carattere Agathe (Florence Loiret Caille). Siamo a Montreuil dove l'islandese Anspach (scomparsa lo scorso anno) ha ambientato tutte le sue favole. Agathe è maestra di nuoto e Samir fa di tutto per entrare nel suo corso spacciandosi alle prime armi con l'acqua. Le sue bugie reggeranno però solo per tre lezioni, e Agathe è una che non sopporta i bugiardi. La verità viene a galla e la donna si infuria con lui. Ma la storia non finisce qui. Agathe parte per l'Islanda per un viaggio di lavoro, mettendo un oceano tra lei e Samir, ma non ha fatto i conti con i sentimenti e la testardaggine del dinoccolato gruista.
    ''Il film, ambientato in una piscina, affronta lo stato di agitazione che a volte si prova in questi 'luoghi d'acqua - aveva detto la regista nelle sue note -. Era proprio questa agitazione che ci interessava esplorare con il film, perché le piscine sono posti molto particolari, luoghi senza tempo che mettono insieme persone molto diverse tra loro, le cui motivazioni possono sembrare misteriose. La voluttà dell'acqua, l'umidità che penetra, i pavimenti scivolosi, quel torpore difficile da descrivere, i rituali sempre uguali a sé stessi: le piscine riescono a esercitare uno strano effetto su alcuni di noi. In piscina ci si va soprattutto per nuotare, ma poi lì si trovano desideri meno semplici da ammettere a sé stessi. Le piscine - sempre secondo la Anspach - sono luoghi molto democratici, perché i simboli di appartenenza, sociali o religiosi che siano, scompaiono dietro a un costume aderente. Si tratta comunque di uno spazio nel quale le lotte di potere avvengono senza alcun sotterfugio, uno spazio nel quale è possibile sentire l'eco del mondo moderno. Seguendo i due personaggi e la loro ricerca dell'amore appassionato, volevamo delineare il ritratto di una tribù strana, ben nota e spesso divertente: quella degli istruttori di nuoto. Volevamo fondere - conclude - la satira con la commedia romantica e raggiungere l'armonia tra due fonti d'ispirazione spesso contraddittorie e talvolta dissonanti''.
   

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