Il documentario 'Alcide De Gasperi - Il miracolo incompiuto', realizzato da Franco Mariotti, già al Bif&st per gli Eventi speciali e in sala con l'Istituto Luce (si parte con Trento, Milano, Roma a giugno per arrivare in autunno nelle scuole), andrebbe visto anche solo per capire come è cambiata irreversibilmente l'Italia e il suo rapporto con la politica.
Stazioni piene di folla autenticamente commossa al passaggio del treno con la sua salma. Era l'agosto del 1954 e l'Italia rurale, uscita dal dopoguerra, rendeva omaggio al politico che aveva fatto tanto per il Paese. A poco più di sessant'anni dalla morte, avvenuta il 19 agosto 1954, questo documentario, prodotto dall'Istituto Luce, rende omaggio a una figura fondamentale per la storia politica italiana. Alcide De Gasperi ha contributo infatti, da protagonista, alla ricostruzione del Paese, nell'arco di una vita vissuta tra dominazione austriaca, due guerre mondiali e il dopoguerra; una vita terminata ben prima di concludere la sua opera politica in Italia e in Europa.
Il documentario ripercorre la vita pubblica e privata dello statista trentino, fortemente attaccato alle proprie origini e alla propria italianità, sentimenti che lo portarono all'abiura del fascismo e alle dure conseguenze di questa scelta. Fino alla nascita della Democrazia Cristiana e al difficile compito di tenere unito un Paese funestato dalla guerra, dissestato nell'economia e diviso dalla diffidenza e dalle ideologie (con il grande avversario politico dell'epoca, Palmiro Togliatti; avversario duro ma leale, anch'egli come De Gasperi, capace di comunicare alla sua gente).
Vita e opere di De Gasperi, tra i padri fondatori della nostra Repubblica, scorrono attraverso i materiali audiovisivi e fotografici provenienti dall'Archivio Storico Luce, dalle Teche Rai e da altri importanti Fondi. E grazie a testimonianze di quanti lo conobbero, di chi ha raccolto la sua eredità e, ancora, di chi lo ha studiato: da storici come Andrea Riccardi, Giuseppe Vacca, Giuseppe Sangiorgi, a personaggi come Nino Benvenuti e Teddy Reno, a cineasti come Francesco Rosi, Liliana Cavani, Giuliano Montaldo e Pupi Avati, e critici come Gianluigi Rondi e Tatti Sanguineti, a uomini politici e delle istituzioni come Luigi Mazzella, Emanuele Macaluso, Pier Ferdinando Casini, Giuseppe De Rita e la figlia dello statista, Maria Romana De Gasperi. A narrare i passaggi della parabola del protagonista, la voce di Remo Girone. "Il miracolo incompiuto, o parzialmente compiuto del titolo - spiega Mariotti - è la creazione di un'Europa come quella sognata da De Gasperi. Un'Europa di popoli e di ideali, di solidarietà, di sviluppo e di pace. Del resto sarebbe bastato rileggere i suoi scritti e di altri grandi del dopoguerra per capire che un'Unione Europea basata esclusivamente sui numeri dell'economia, sul Pil, sui decimali del deficit, anziché sugli ideali e sulle persone, era fatalmente destinata ad incontrare grandi difficoltà. Il fallimento dell'Europa, concepita alla fine del secolo scorso prevalentemente come unione economica, è sotto gli occhi di tutti".
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