Le stanze di un appartamento a Teheran diventano, dopo un imprevedibile evento tragico, una prigione morale, fra sensi di colpa, paura e scelte giuste o sbagliate per la coppia protagonista del dramma, con il passo da thriller psicologico, Melbourne, opera prima dell'iraniano Nima Javidi, con Payman Maadi (già interprete di Una separazione di Asghar Farhadi premiato nel 2012 con l'Oscar per il miglior film straniero) e Negar Javaherian. Film d'apertura della Settimana della Critica all'ultima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, arriva in sala il 27 novembre distribuito da Microcinema.
La storia parte dai preparativi di una partenza: quella di Amir (Maadi) e della moglie Sara (Javaherian), che sono in attesa di andare a prendere l'aereo per Melbourne dove vogliono continuare i propri studi. Mentre stanno finendo di controllare valige e cartoni, nel loro appartamento di Teheran (luogo dov'è ambientato tutto il film), bussa la tata che lavora nella casa accanto, chiedendo alla coppia un favore: prendersi cura per un'ora della figlia neonata dei vicini, mentre la donna va a sbrigare una commissione. Quel favore però si trasforma in un incubo, che metterà alla prova tutte le loro sicurezze, il loro legame e la capacità di saper distinguere il bene dal male. L'idea di Melbourne, nel quale il pathos è costruito con un ritmo sempre più claustrofobico, è venuta al regista cinque o sei anni fa, durante un weekend con degli amici in montagna.
"Il tema principale è il sapersi assumere le proprie responsabilità, una cosa sempre meno sentita dalle generazioni più giovani - ha spiegato a Venezia il regista, classe 1980 -.
Mi piacciono nei film che vedo i momenti di thrilling e di ansia ed è quello che volevo cercare di creare anche come cineasta.
Tenere lo spettatore 'attaccato' alla storia dall'inizio alla fine". Secondo Javidi, la trama di Melbourne "potrebbe essere ambientata dovunque. Le relazioni tra uomo e donna in Iran oggi non sono così diverse da quelle nel resto del mondo. Abbiamo scritto la sceneggiatura basandola su valori universali". Anche secondo il protagonista Payman Maadi, "il film parla di colpa, umanità, e responsabilità. Della società iraniana ma anche di altre. Se ci succedesse qualcosa del genere avremmo il senso di responsabilità di restare? O lasceremmo là il problema per andare avanti con le nostre vite? E' il punto da cui sono partito".
Ecco la scheda del film:
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