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Daniele Ciprì, La buca, il mio film in vinile

Daniele Ciprì, La buca, il mio film in vinile

Castellitto,che bello fare il cattivo; Papaleo, io angelo caduto

ROMA, 18 settembre 2014, 21:02

Francesco Gallo

ANSACheck

Locandina de La buca - RIPRODUZIONE RISERVATA

Locandina de La buca - RIPRODUZIONE RISERVATA
Locandina de La buca - RIPRODUZIONE RISERVATA

'Con 'La buca' ho continuato a cercare qualcosa che non esiste in realtà.Così mi sono spinto anche più degli altri miei lavori nel grottesco, nel passato. Ho fatto come un film in vinile''. Così Daniele Ciprì parla oggi a Roma del suo ultimo film 'La buca', che arriverà in sala  il 25 settembre distribuito da Lucky Red.


Dentro il film, tra commedia, cartoon e favola, un'umanità cialtrona, povera, molto cattiva e molto buona e anche uno splendido cane meticcio. Il regista, che torna dietro la macchina da presa dopo il successo di 'E' stato il figlio' presentato alla Mostra del cinema di Venezia, mette in scena questa volta una coppia alla Jack Lemmon e Walter Matthau. Da una parte c'è Oscar (Sergio Castellitto) avvocato azzeccagarbugli, sempre pronto a creare falsi invalidi. Insomma disposto a tutto pur di fare soldi con la truffa. Dall'altra c'è Armando (Rocco Papaleo), un uomo buono e ingenuo come il pane appena uscito dopo 27 anni di galera, ma ovviamente del tutto innocente. Tra loro anche una donna piena di grazia e umanità, Carmen (Valeria Bruni Tedeschi), che gestisce un bar in questa città indefinita in un tempo altrettanto indefinito.

 Al centro di tutto, una buca, una delle tante di quelle che si trovano in ogni città. Una buca provvidenziale in cui potrebbe però inciampare il povero Armando, in cerca di riscatto, per finire sotto un autobus di linea. Ovvero ossa rotte contro denaro.
    ''Quando racconto una storia - ha spiegato oggi il regista -.  Cerco più di evocare che di fare citazioni. Questo vale ancora di più per La buca dove ho messo dei personaggi buffi ai confini del mondo''.

''Cosa c'è di più divertente di interpretare un cattivo - dice invece Sergio Castellitto -. Dopo aver da poco abbandonato il mio ruolo drammatico 'In Treatment' mi è piaciuto questo scatenamento fisico, da cartoon, quasi al limite dell'inciampo'' E poi l'attore tira fuori un t-shirt comprata in Canada con la scritta: 'Un buon avvocato conosce la legge. Un grande avvocato conosce il giudice' commentando subito dopo: ''Questo in Italia accade spesso. E anche questo è commedia''.

Il mio personaggio dice infine Rocco Papaleo:''è allo stesso tempo complesso, monotono e complicato da raffigurare. L'ho sempre immaginato come angelo che cade sulla terra dalla prigione, ma senza rancore, senza voglia di vendetta''.
   

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