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Phoebe Dynevor, così Bridgerton mi ha cambiato la vita

Tv

Phoebe Dynevor, così Bridgerton mi ha cambiato la vita

Il creatore Van Dusen, 8 stagioni per 8 libri? Sarebbe una gioia

ROMA, 02 giugno 2021, 14:07

di Francesca Pierleoni

ANSACheck

Phoebe Dynevor, così Bridgerton mi ha cambiato la vita - RIPRODUZIONE RISERVATA

Phoebe Dynevor, così Bridgerton mi ha cambiato la vita - RIPRODUZIONE RISERVATA
Phoebe Dynevor, così Bridgerton mi ha cambiato la vita - RIPRODUZIONE RISERVATA

ROMA - In questo ultimo anno "con il Covid è cambiato molto nella mia vita in generale, come credo sia cambiato per tutti". Dal debutto di Bridgerton, comunque, "sto vivendo un periodo surreale. E' eccitante avere la possibilità di incontrare persone che ammiro, poter parlare con cineasti e scrittori di futuri progetti che mi esaltano. Poi è bellissimo vedere quanto la serie abbia avuto un impatto sulle persone, sentirsi ringraziare ed ascoltare quanto le persone abbiano amato la serie è qualcosa di prezioso, soprattutto in in momento così difficile per tutti". Lo spiega nelle interviste in streaming della testata 'Deadline' Phoebe Dynevor, diventata celebre a livello globale come protagonista nei panni di lady Daphne della serie Netflix più vista di sempre, Bridgerton, tratta dai romanzi di Julia Quinn, arrivata sul piccolo schermo nell'adattamento di Chris Van Dusen (creatore e showrunner), prodotto da Shondaland, della regina delle serie Shonda Rhimes.

Hanno già ottenuto luce verde due nuove stagioni con la possibilità si vada ancora avanti. La seconda è sul set ed è incentrata su Anthony Bridgerton (Jonathan Bailey) il maggiore dei fratelli; inoltre è stato annunciato un prequel dedicato alla regina Charlotte. "La serie di romanzi è in otto libri, ognuno dedicato a uno dei (fratelli e sorelle) Bridgerton, sarebbe una gioia poter esplorare tutte le storie attraverso otto stagioni", spiega Van Dusen, che da subito è rimasto "catturato dalla scrittura di Julia Quinn: "Erano pieni di emozioni, divertenti e sexy, con questa deliziosa famiglia al centro di tutto - dice -. C'era poi quella componente di evasione in un momento in cui sentivamo ce ne fosse bisogno".

E' stata immediata la volontà di realizzare un adattamento che guardasse all'oggi, dal cast multietnico al linguaggio: "Ho sempre amato le produzioni in costume, ma in genere sono un po' conservatrici e tradizionali. Non volevamo che Bridgerton fosse così. Abbiamo lavorato per esplorare le storie e i personaggi in maniera contemporanea. Abbiamo mantenuto l'ambientazione nel 19/o secolo, ma a volte la si dimentica perché quello che viene raccontato è veramente moderno e universale". Un colpo di fulmine per la trama provato anche da Phoebe Dynevor, che non aveva letto i romanzi prima di ricevere la sceneggiatura: "C'è una grande differenza tra me e Daphne, ma abbiamo anche degli aspetti in comune. Lei dà grande importanza alla famiglia e lo faccio anch'io. Daphne viveva in un'epoca in cui le donne avevano una sola scelta (il matrimonio, ndr), ma lei lei è determinata a compierla in maniera consapevole come cerco di fare anch'io nelle scelte per la mia carriera. La ammiro, perché pur avendo una sola strada segue le proprie regole e trova anche l'amore". Nella storia è molto importante anche "la sua evoluzione sessuale. Io Chris, Regé-Jean (Page coprotagonista nei panni di Simon Bassett, duca di Hastings, che non tornerà nella seconda stagione, ndr) e tutto il team volevamo raccontarla nel modo più veritiero possibile. E' stato un privilegio compiere questo grande viaggio nella serie, un arco bellissimo dal primo all'ottavo episodio. Poter dare vita a Daphne che passa da essere una ragazza un po' naif al diventare una donna che prende consapevolezza di sé e vive la sua sessualità è stato meraviglioso".

Un entusiasmo condiviso da Nicola Coughlan, interprete nella serie della timida Penelope (ma non solo): "E' un personaggio affascinante, perché tiene dentro di sé tutto ciò che prova - sottolinea -. Vive apparentemente sotto tono, ma è anche una delle donne più potenti in quella società". In un'altra intervista per il 'Variety Awards Circuit Podcast' Phoebe Dynevor, che, come Nicola Coughlan, si dice pronta a continuare Bridgerton per otto stagioni, ha commentato anche l'addio alla serie di Regé-Jean Page: "Sapevo sarebbe successo - ha spiegato - d'altronde ogni libro si concentra su un Bridgerton diverso. Qui noi passiamo il testimone al delizioso Johnny, che interpreta Anthony. Ovviamente è triste che (Page) vada via, ma non vedo l'ora di riunirmi alla mia famiglia".

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