"Il governo? Posso capire l'essere stati colti di sorpresa nella prima fase... ma ora? Non mi pare che abbiano le idee chiare su come affrontare la crisi economica generata dalla pandemia. Al di là dei vertici sulle discoteche, qual è la ricetta? Non bastano più risposte frammentarie". Nicola Porro è pronto a tornare, con la solita verve polemica che in estate ha continuato a usare nei commenti sul suo sito internet, al timone di Quarta Repubblica, dal 31 agosto ogni lunedì in prima serata su Retequattro. "Dall'apertura delle scuole, all'andamento della pandemia per capire se arriverà la seconda ondata - dice all'ANSA il conduttore -, poi le regionali e le possibili fibrillazioni nel governo. In più il tema dell'economia che non gira, che è il vero tema per il nostro futuro. Sarà un autunno molto caldo". Retequattro è ormai lanciata come rete dell'informazione di Mediaset e Quarta Repubblica è un punto fermo del palinsesto. "L'impostazione rimane la stessa, è un programma giovane. Siamo nati due anni fa e alcune cose le abbiamo sperimentate l'anno scorso, puntando sul racconto dei fatti. Manterremo un profilo di informazione in diretta, che verrà rilanciato di più. Avrò ospiti del mondo economico, come sempre, anche per spronare la politica su un terreno che mi è più congeniale". Tra le novità l'arrivo in esclusiva di Gene Gnocchi che dovrebbe fare commenti ironici sul mondo dei social. Per la prossima tornata elettorale è, inoltre, in programma uno speciale. Non escluso neanche il ritorno di Matrix. "E' un marchio che Mediaset custodisce e, come abbiamo dimostrato l'anno scorso, potremmo fare qualche puntata su Canale5, ma questo lo deciderà l'editore". Il conduttore, che ha superato l'infezione da coronavirus e ora sta bene, non nasconde di nutrire più di una perplessità sull'azione del governo per far fronte alla crisi generata dalla pandemia. "Siamo abituati a vedere la società divisa in piccoli frammenti, ma è tutto collegato. Se non gira l'economia non parte nulla. Il problema ce l'hanno tutte le categorie. Il governo ha cercato di rispondere in maniera frammentaria allo tsunami che si trovava di fronte. Io posso capire che ci sia stata un po' di sorpresa all'inizio, ma passata la prima fase, non mi pare che abbiano le idee chiare sulla strada che dobbiamo percorrere per la ripresa". Dubbi anche sulla tenuta della coalizione di maggioranza. "Se si dovesse compiere questa alleanza M5S-Pd alle regionali, i due partiti perderebbero certamente voti sommandosi, ma li acquisterebbero in termini assoluti, perché per vincere devono stare assieme. Per me è, comunque, molto difficile far convivere una sinistra riformista con un Movimento ancora in parte rivoluzionario". La pandemia ha portato dei cambiamenti anche nel mondo della televisione. "C'è una grande richiesta di informazione e abbiamo fatto ottimi risultati, la scommessa di Retequattro è vinta. La prossima sfida sarà quando ci sarà minore richiesta di informazione televisiva, bisognerà capire come innovare. Anche noi giornalisti dobbiamo fare autocritica. Finora siamo andati su un terreno tracciato e lo abbiamo con grande professionalità: potrei dire che è nata una rete, non ancora un nuovo modello".