(di Francesca Pierleoni)
Furbo, sagace, curioso, abile
parlatore, ghiottissimo di carote e capace di inaspettati
momenti di ingenuità e tenerezza: è Bugs Bunny, il coniglio star
della scatenata banda da cartoon della serie di corti animati
Warner, i Looney Tunes, nati nel 1930 per il cinema e approdati
dagli anni '60 in tv. Il roditore grigio e bianco, che è entrato
ufficialmente nel gruppo (tra le icone arrivate ad oggi Daffy
Duck, Titti, Silvestro, Willy il Coyote, Beep Beep, Speedy
Gonzales) con il nome di Bugs Bunny e l'immagine di base con cui
lo conosciamo, nel 1940, in 'Caccia al coniglio', festeggia
quest'anno i suoi 80 anni.
Un compleanno che Boomerang+1 (canale 610 di Sky) celebra dal
4 al 14 giugno con canale pop up ad hoc su tutta la banda
Warner, il Looney Tunes channel: si proporranno gli episodi più
belli delle serie storiche e di quelle più recenti, ma anche i
film, e tante maratone dedicate a ciascuno dei protagonisti. Un
tuffo anche vintage in attesa del ritorno di Bugs Bunny sul
grande schermo nell'estate 2021 in Space Jam - A new legacy di
Malcolm D. Lee, nuovo capitolo mix di animazione e live action,
che unisce in forma di commedia/action/fantasy le star dei
Looney Tunes ai divi dell'Nba (e non solo). Dopo Michael Jordan
in Space Jam (1996), che ha incassato al botteghino oltre 230
milioni di dollari, il roditore avrà stavolta come principale
compagno d'avventura Lebron James.
In casa Warner, si è arrivati all'esordio di Bugs Bunny,
dopo le prime sortite in alcuni cartoon dal 1938 al 1940 di un
'prototipo' bianco dall'aspetto grafico piuttosto diverso, senza
un nome ufficiale (quello 'ufficioso' era Happy Rabbit), ideato
da Ben Hardaway, Cal Dalton e Charles Thorson. Il nuovo roditore
prende diversa forma e carattere unendo alle loro idee, il
lavoro fondamentale prima di Tex Avery e Bob Givens e poi di
Chuck Jones e Robert McKimson. Fra le fonti d'ispirazione per la
personalità di Bugs Bunny, ci sono il personaggio di Clark Gable
in Accadde una notte (per la parlantina rapida) e i manierismi
di Charlie Chaplin e Groucho Marx.
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