Modena, anni '80. Nelle campagne circostanti, poco alla volta, vengono trovati i corpi straziati di giovani italiane: sono state uccise e abbandonate in fossi o nei ruderi di vecchi casolari. Le vittime sono quasi tutte tossicodipendenti, diventate prostitute per necessità. L'ultima vittima è del 1995. Alla fine si tratterà di una decina di casi, tutti irrisolti. Ora la loro storia e la caccia all’assassino vengono raccontati dal documentario Il Mostro di Modena, in onda martedì 11 e mercoledì 12 giugno alle 22 su Crime+Investigation (in esclusiva su Sky al canale 119 di Sky).
Negli anni ’80 il giornalista della Gazzetta di Modena, Pier Luigi Salinaro, si interessa del destino di queste ragazze e ipotizza l’esistenza di un serial killer. Sui giornali si inizia a parlare del “Mostro di Modena”. Ma le indagini non portano a nulla. Anche perché all’epoca non si disponeva dei mezzi tecnici per analizzare le possibili prove. Ora, però, i tempi sono cambiati. Le nuove tecnologie forensi potrebbero portare alla luce nuovi indizi utili alla individuazione del colpevole. Attraverso un accesso esclusivo ai documenti giudiziari, fino ad oggi rimasti riservati, e una lunga ricerca giornalistica negli archivi nonché intervistando i testimoni dell’epoca, il documentario punta i riflettori su una delle più drammatiche storie di cronaca nera italiana, uno dei cold case più feroci del nostro Paese. Il Mostro di Modena è scritto e diretto da Gabriele Veronesi. Prodotto da Taiga/Bue Snc, è stato sostenuto dalla Regione Emilia Romagna e dall’Emilia Romagna Film Commission, con il patrocinio del Comune di Modena.