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Ulisse: successo social per il programma di Alberto Angela sulla Shoah

Ulisse: successo social per il programma di Alberto Angela sulla Shoah

Celentano lo ringrazia. Fico: 'Memoria anticorpo della democrazia'

14 ottobre 2018, 15:00

Redazione ANSA

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Alberto Angela (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alberto Angela (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alberto Angela (archivio) - RIPRODUZIONE RISERVATA

Successo social per la trasmissione 'Ulisse' di Alberto Angela che ha registrato il 18,6% di share ed è stato il programma che ha avuto più interazioni social di tutta la giornata con oltre 133 mila interazioni (+50% rispetto alla scorsa settimana), al primo posto dei trending topic Italia.

Il programma ha raccontato il lungo viaggio senza ritorno delle donne, dei bambini e degli uomini ebrei che il 16 ottobre 1943 furono catturati a Roma dalle SS e portati in treno ad Auschwitz e in altri campi di sterminio. Con Alberto Angela si sono ascoltate le testimonianze di alcuni abitanti del quartiere ebraico di Roma, allora bambini, scampati alla razzia del sabato nero per una pura fatalità o grazie alla solidarietà di cittadini non ebrei.

Ma nei giorni seguenti altri ebrei, zingari, omosessuali e oppositori del regime in altre parti d'Italia subirono la stessa sorte. Pochi scamparono alla cattura e pochissimi sopravvissero agli stenti e gli orrori dei campi di sterminio. Tra loro la senatrice a vita Liliana Segre e Sami Modiano, catturato in Grecia. Entrambi hanno raccontato ad "Ulisse" i loro ricordi del viaggio verso i campi di sterminio: Liliana Segre su un treno merci partito dal tristemente famoso binario 21 della stazione di Milano e Sami Modiano su un battello salpato da Rodi e usato fino a quel momento per il trasporto del bestiame. La loro storia converge e abbraccia quella dei sei milioni di ebrei europei sterminati per volere del Terzo Reich. E se c'è un posto dove lo sterminio si è concretizzato nella sua brutalità più infernale e disumana, quello è proprio il campo di Auschwitz- Birkenau.

Alberto Angela dalla Polonia ha mostrato come e dove vivevano i pochi sopravvissuti ai treni della morte e la tragica fine che invece spettava a chi all'arrivo nel campo era destinato alle camere a gas. L'incomprensibile macchina di sterminio nazista, tanto illogica quanto fredda, calcolatrice ed efficiente, richiama alla mente un verso di una poesia della poetessa polacca Wislawa Szymborska, Nobel per letteratura: "Lo dicono cieco, ma l'odio ha la vista acuta di un cecchino". E l'odio, la soluzione finale con la quale venne deciso di sterminare gli ebrei, i simboli del potere e il cuore della tragedia dell'Olocausto sono rinchiusi nella città che più ha dovuto fare i conti con un passato difficile: Berlino. La capitale tedesca è anche il luogo dove oggi si possono trovare diversi monumenti che commemorano la Shoah, come il Museo ebraico e il Memoriale per gli ebrei assassinati d'Europa. Qui, nel centro informativo che "Ulisse" ha visitato, campeggia una frase di Primo Levi sull'Olocausto che suona come un monito per tutta l'umanità: "E' accaduto, quindi può riaccadere di nuovo".

"Grazie Alberto, per il tuo contributo a non dimenticare. Con la tua trasmissione di ieri sera 'Ulisse - il piacere della scoperta' - non solo ci aiuti a non dimenticare gli orrori del nazismo, ma a ricordarci che il seme di quelle atrocità è dentro ognuno di noi, pronto a esplodere ogni volta che, fingendo di non conoscere il PROSSIMO, smettiamo di sorridere. Che, tradotto, significa: VITA! Vita Che muore se, prima di tutto, non la si riconosce negli ALTRI!!! Grazie Alberto! Sei grande!!!". E' il ringraziamento speciale di Adriano Celentano ad Alberto Angela, dopo l'appuntamento di ieri con Ulisse dedicato al rastrellamento del ghetto di Roma e alla Shoah. Una puntata, intitolata Viaggio senza ritorno, che ha raccolto su Rai1 un ascolto di 3,6 milioni di spettatori pari al 18.6% di share ed è stata il programma più commentato sui social nella giornata.

 "Il #16ottobre1943 iniziò il rastrellamento degli ebrei di Roma: la memoria di una delle tragedie più dolorose della nostra storia è fondamentale. La memoria è anticorpo della democrazia. Per questo quello che ha fatto ieri sera #Ulisse è vero servizio pubblico. Grazie". Lo ha twittato e scritto in un post su Facebook il presidente della Camera Roberto Fico, riferendosi alla trasmissione di Alberto Angela sulla Rai.

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