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Arnera, da Giuly a Un passo dal cielo

Arnera, da Giuly a Un passo dal cielo

Protagonista di serie Fox e new entry in fiction di Rai1

ROMA, 17 settembre 2018, 09:31

Francesca Pierleoni

ANSACheck

Beatrice Arnera, una Giulietta non canonica - RIPRODUZIONE RISERVATA

Beatrice Arnera, una Giulietta non canonica - RIPRODUZIONE RISERVATA
Beatrice Arnera, una Giulietta non canonica - RIPRODUZIONE RISERVATA

    Una Giulietta "non canonica che prende da Shakespeare forse solo il nome e lo scheltro della trama in una rilettura comica e brillante". Così la poco più che ventenne Beatrice Arnera, descrive la sua Giuly Copulati, protagonista con Alessandro D'Ambrosi (nei panni di Romolo Montacchi) della nuova serie comedy, in onda su Fox dal 17 settembre in prima serata, 'Romolo + Giuly. La guerra Mondiale italiana', trasposizione ampliata del corto/teaser che ha riscosso un enorme successo sul web. Vi prende forma un'ironica faida tra i Copulati, fighetti opulenti di Roma Nord e i Montacchi, coatti di Roma Sud che si allarga anche a Milano e Napoli dove si progettano bizzarri e schizofrenici piani di assoggettare Roma. La giovane attrice, figlia d'arte (la madre è cantante lirica) ha debuttato sui set a 4 anni in Una donna per amico ed ha già un curriculum notevole, fra teatro, cinema (nella scorsa stagione era in tre film, Non c'è campo, Addio fottuti musi verdi e Puoi baciare lo sposo) e tv, dove tornerà anche come new entry nella quinta stagione di Un passo dal cielo su Rai1. "Giuly - spiega - è molto folkloristica, appartiene a una Roma nord snob, mi sono divertita a ritrarre le sue varie sfaccettature". Ti eri già immersa in una comicità dissacrante con Addio fottuti musi verdi dei The Jackal: "Hanno in comune in effetti un certo modo di far ridere, ma Addio fottuti musi verdi aveva un'impronta molto più americana, più commedia di genere sullo stile della Trilogia del cornetto (di Edgar Wright, ndr). Romolo + Giuly (che ha nel cast, fra gli altri anche Massimo Ciavarro, Federico Pacifici, Fortunato Cerlino, Michela Andreozzi, Lidia Vitale, Giorgio Mastrota, Nunzia Schiano) è una nuova idea. Tanti hanno voluto reinterpretato Romeo e Giulietta, noi lo facciamo in maniera bizzarra, molto sopra le righe, già i costumi sono personaggio". La forza di questa serie "è che pur essendo così caricaturale, enfatizza degli aspetti molto reali. Sarà bello riconoscerli e già sui social stiamo chiedendo di schierarsi, per Roma sud o Roma nord". Una 'guerra' che diventa più ampia con il coinvolgimento di Milano e Napoli: "Così più persone si ritroveranno a conoscere e ridere di quei meccanismi. Io stessa che sono piemontese non avevo idea della rivalità tra Roma Nord e Roma sud, me l'hanno spiegata al provino e l'ho trovata subito molto divertente". Recitare in romano "non è stato facile ma ho avuto ottimi insegnanti". Per il personaggio ha avuto un margine di creatività "infinito... quasi al livello di indisciplina totale. Era un set molto giovane, tra cast e troupe... come a una cena fra amici, uscivano continuamente tra di noi battute geniali e spontanee". Chi interpreti invece in Un passo dal cielo? "Sono Valeria Ferrante, una nuova Forestale e ho una 'linea amorosa' con Vincenzo Nappi, che è interpretato da Enrico Iannello, un attore straordinario, sono pazza di lui. Ovviamente è tutto un altro stile di racconto, lì il mio personaggio mi ha messo alla prova in maniera diversa. E' totalmente fuori dagli schemi rispetto ai canoni di quella fiction". Nella storia "sono un'ex alpinista, un'ex arrampicatrice, e nel corso delle puntate mi trovo a fare del crossfit in scena, che ho dovuto quindi imparare... ho perso quattro chili" dice sorridendo. Beatrice Arnera è stata nei scorsi giorni al Lido, dove per i premi Kineo ha ricevuto un riconoscimento come talento emergente: "Ho chiesto al mio agente se non si fossero sbagliati, è stata una bellissima sorpresa, speriamo sia di buon auspicio". Ora ha un nuovo progetto top secret che l'aspetta "ma non si può ancora dire nulla". C'è un ruolo che vorresti interpretare?: "Da tutta la vita sogno di avere un ruolo come quello di Natalie Portman in Leon di Luc Besson, uno dei miei film preferiti in assoluto". Quindi un bel noir: "Assolutamente, sguazzo nel drammatico".

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