(ANSA) - ROMA - Cosa resta del sogno di un'Europa senza confini, che oggi appare divisa fra paure e speranze, ambizioni e delusioni? E come sarà quella del futuro? Con 'Frontiere' Franco di Mare su Rai1 ogni venerdì in seconda serata accompagna, e racconta attraverso interviste, immagini, ricerche dettagliate, gli spettatori nei luoghi in cui popoli, religioni e tradizioni si incontrano e, qualche volta, si scontrano (Lussemburgo, Parigi, Londra, fino alla Grecia, passando per la Sicilia e Trieste). Un viaggio per "raccontare, cercare di capire - spiega il giornalista - un'Europa complessa contraddittoria, alle prese con le estreme conseguenze del multiculturalismo, ma soprattutto chiedersi se esiste una ricetta per affrontare il problema dell'emergenza profughi. Come arrivano da noi? Altri paesi hanno trovato una formula più efficace? Se c'è, a mio parere non funziona da nessuna parte. Il problema lo hanno tutti. C'è una parte di immigrati, è inutile negarlo, che fatica ad integrarsi. Al momento la formula magica non esiste".
In attesa di rivederlo dal 5 settembre al comando dello storico contenitore di Rai1 'Unomattina' (dalle 6.45 alle 10) al fianco di Francesca Fialdini, Di Mare è stato raggiunto dall'ANSA in Grecia, ad Atene, dove sta registrando l'ultima puntata di Frontiere, che domani approfondirà invece la realtà inglese del dopo Brexit, cui seguiranno la puntata su Parigi e poi quella sulla Grecia (solo quest'ultima andrà in onda però di sabato, il 27 agosto ndr). Dopo Brexit quali sono le nuove frontiere del nostro continente? "Racconteremo Londra, la metropoli più multiculturale d'Europa, la meta più ambita di centinaia di migliaia di migranti, anche italiani. Qui convivono un sindaco pakistano e un vice-sindaco indiano. I ricchissimi russi e gli emarginati delle periferie. I pensatori più progressisti e la ferocia tribale della mutilazione genitale femminile". A Londra uno dei sistemi giudiziari più avanzati del mondo occidentale riconosce i tribunali della sharia, espressione di un'altra epoca e di un'altra cultura. E anche i regolamenti si inchinano di fronte alle tradizioni della comunità Sikh. "Nella capitale del Regno Unito davvero Occidente e Oriente si incontrano e si mescolano, superando ogni frontiera, o piuttosto qui convivono tante città, ognuna separata dalle altre?". Con questo programma, insomma, sottolinea Di Mare, "siamo andati a indagare puntata per puntata, non solo le frontiere geografiche, ma anche quelle che attraversano gli animi degli uomini. Che cosa ci divide dagli altri? Perché non riusciamo ad attivare i processi di integrazione indispensabili e necessari? Ad esempio ci siamo chiesti come mai in Belgio, sede delle istituzioni europee, si è coltivato il radicalismo islamico nel suo interno. Dal Belgio sono partiti i terroristi che hanno compiuto il massacro del Bataclan a Parigi e quello all'aeroporto di Bruxelles".
Frontiere è una trasmissione "che si muove sul posto, senza lancio dei servizi dallo studio", ricorda il conduttore, ex inviato storico di guerra del Tg1. "Il primo ciclo di questo programma si concluderà con una puntata dedicata al muro che divide Cipro, forse l'ultima frontiera fisica che abbiamo. Frontiere, ce lo auguriamo, dovrebbe essere confermato in autunno. Puntiamo a continuare il racconto con una formula mensile, in modo di andare a fondo approfondendo i confini della nostra identità culturale".
Dal 5 settembre Di Mare torna con Unomattina: "Con Francesca Fialdini accompagneremo i telespettatori dal lunedì al venerdì, dalle 6.45 alle 10.00, con notizie dall'Italia e dal mondo: lavoro, economia, pensioni, medicina, consumi, cronaca, cinema, teatro e televisione. Mi fa piacere - conclude - che sia stato confermato l'appuntamento quotidiano editoriale 'Sarò Franco': il mio punto di vista del sul fatto del giorno". (ANSA).
