Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cultura
  1. ANSA.it
  2. Cultura
  3. Tv
  4. Charlotte Caniggia, figlia di Claudio, sull'Isola dei famosi. Ecco il cast completo

Charlotte Caniggia, figlia di Claudio, sull'Isola dei famosi. Ecco il cast completo

Figlia del calciatore ex Atalanta e Roma, duellera' con l'ex di Balotelli Fanny

IL VIDEO DEL GOL DI CANIGGIA CONTRO L'ITALIA A ITALIA '90

Tra i naufraghi dell'Isola dei famosi, al via su Canale 5 il 26 gennaio, ci sarà anche Charlotte Caniggia, modella e showgirl argentina, figlia del calciatore Claudio.

Svelato il cast completo dell'Isola. I 12 concorrenti del reality condotto da Alessia Marcuzzi sono stati rivelati da "Tv Sorrisi e Canzoni". Si tratta di Rocco Siffredi, Catherine Spaak, Valerio Scanu, Fanny Neguesha, Charlotte Caniggia, Melissa P., Patrizio Olivia, Pierluigi Diaco, Andrea Montovoli, Alex Belli, Rachida e Le Donatella.

  

Di Claudio Caniggia, padre della modella Charlotte, si ricorda soprattutto il gol segnato con la maglia della nazionale argentina contro l'Italia nella semifinale dei Mondiali di Italia '90, allo stadio San Paolo di Napoli il 3 luglio 1990. Quel gol dell'1-1, dopo il vantaggio italiano con Schillaci, mando' i biancocelesti ai supplementari e poi ai rigori, nei quali l'Argentina elimino' l'Italia.

(ANSA) - NAPOLI, 3 LUGLIO 1990.  Rigori, maledetti rigori. la grande illusione svanisce. chi aveva sognato la nazionale italiana campione per la quarta volta, traguardo mai raggiunto da nessuno, ha visto sfumare il sogno sul campo di napoli negli ultimi istanti dopo quasi due ore e mezzo di tensione. gli azzurri sono usciti sconfitti, non umiliati. e' stato un altro miracolo dell' Argentina ad infrangere le illusioni dell' Italia. A servire la frittata sono stati Donadoni e Serena che si sono fatti parare da Goycochea i rispettivi tiri dal dischetto. per la verita' la frittata era stata preparata prima da una squadra a corto di risorse, sia fisiche sia psicologiche. andata in vantaggio dopo appena 17 minuti con il solito guizzo vincente di ''schillaser'', la nazionale di Vicini non e' riuscita ad amministrare lo scarto facendosi raggiungere poco oltre l'ora di gioco da un tempestivo intervento di testa di Caniggia, il migliore dei sudamericani. la squadra azzurra, che mai nella sua storia e' riuscita a rimontare, si e' ulteriormente smarrita finendo per abboccare al calcio rissoso impostato dagli argentini che avevano l' unico obiettivo di portare gli avversari ai tiri dal dischetto. la nazionale campione del mondo in carica e' riuscita cosi' a non abdicare, anche se le resta la prova piu' dura della finale a Roma contro la vincente tra Inghilterra e Germania.

Quella che hanno affrontato stasera gli azzurri e' stata la migliore Argentina di Italia '90. per lunghi tratti ha fatto discreto gioco soprattutto grazie alla buona serata di Burruchaga, un campione ritrovato. non si e' ritrovato invece il campione Vialli, la carta a sorpresa giocata da Vicini all' inizio della partita. Vero che il sampdoriano ha propiziato il gol di Schillaci ma per il resto il suo apporto e' stato evanescente tanto che il c.t. lo ha sostituito al 70' con Serena, quando pero' ormai la ''frittata'' era fatta. Con Vialli anche Giannini non e' riuscito a ripetersi sul tono delle precedenti prestazioni naufragando in un centrocampo molto arruffato e non riuscendo ad imporre le proprie geometrie di gioco. anche lui ha conosciuto per la seconda volta consecutiva l'''onta'' della sostituzione quando al 73' e' stato rilevato da Baggio. Altro pilastro che non ha tenuto come nelle aspettative e' stato Franco Baresi che pur proiettandosi sovente in avanti e' mancato in fase prettamente difensiva nonostante sia riuscito a metterci una pezza in un paio di occasioni. Insomma il voltafaccia azzurro e' stato improvviso e sfogliando l' album dei ricordi della nazionale non c'e' smacco eguale, se non la sconfitta ai rigori nell' europeo dell' '80 per il terzo posto ad opera della Cecoslovacchia. Azzurri in lizza per la medaglia di bronzo anche stavolta. deve essere una maledizione.

Anche se Maradona non ci ha messo lo zampino, certo ha giocato un brutto scherzo all' Italia di Vicini prendendosi una rivincita della sconfitta di Spagna '82. La sua presenza infatti e' stata al solito determinante per la prestazione dell' Argentina in quanto da lui sono partiti i palloni piu' utili per i sudamericani. ha fatto soltanto un tiro in porta, peraltro neutralizzato egregiamente da zenga, ma certo la sua personalita' ha pesato sul morale degli azzurri. E' stata una partita drammatica, condotta con asprezza, soprattutto da parte sudamericana, nella parte conclusiva del tempo regolamentare e in tutta la oltre mezz'ora dedicata ai supplementari. Insufficiente l' arbitraggio del francese Vautrot che pur estraendo un cartellino rosso (al 110' per Giusti, gia' graziato all' inizio della ripresa) ha distribuito sei cartoncini gialli quando avrebbe dovuto prendere piu' severi provvedimenti nei confronti dei rissosi biancocelesti. Questi ultimi andranno in finale con una formazione decimata da quattro squalifiche (Caniggia, Batista, Giusti, Olarticoechea). Resta la delusione azzurra. si prevedeva una partita difficile per l' Italia ma non ci si attendeva un epilogo tanto drammatico anche perche' lo spettro dei rigori era sempre stato scacciato dalla mente degli italiani come un ospite importuno. Basti ricordare Coppe Campioni, europei di categoria e altre eliminazioni a livello internazionale che il calcio italiano ha subito con questa formula.

Ma l' Italia ha perso stasera a Napoli prima di arrivare ai rigori. ha perduto snaturandosi dopo il gol di Schillaci. Il siciliano lo ha siglato al 17' ribattendo in rete una respinta di Goycochea su un tiro di Vialli imbeccato da Giannini autore di un pallonetto su Simon e di un successivo tocco di testa. Da quel momento l' Italia ha rinunciato al suo gioco arrembante per tentare di amministrarsi come non sa. Una sconfitta forse figlia della presunzione di risparmiare energie in vista della quasi raggiunta finale mondiale. Fatalmente l'Argentina ha tratto vantaggio dal calcio poco lineare dell' Italia e ne ha approfittato con Caniggia, con la complicita' di una distrazione difensiva degli azzurri ed in particolare di Zenga, non uscito con la dovuta decisione sul lancio di Olarticoechea per il biondo attaccante argentino. Poco prima il portiere azzurro aveva avuto un battibecco con Ruggeri, denunciando un eccessivo nervosismo: immotivato considerato che aveva gia' stabilito il record di imbattibilita' nel mondiale avendolo portato dai 500' di Shilton ai suoi 517'. Magra consolazione cosi' come esigua e' quella degli azzurri di andarsi a battere a Bari per il terzo posto. Sembrava che questa Italia potesse raggiungere la meta piu' alta ma le e' mancata esperienza, il connotato che assieme ad un po' di ''suerte'' e' stato invece piu' marcato nell' Argentina. Non le sono bastati i gol di Schillaci, ancora una volta inesorabile.

Vautrot, che gia' nei 90' regolamentari era incappato in qualche leggerezza, nei supplementari ha avvertito anch'egli la fatica tanto da fare allungare il primo di otto minuti. In questa prima frazione c'e' stata una splendida punizione di Baggio che e' stata tolta dall' incrocio dei pali da Goycochea e una strana convocazione da parte dell' arbitro dei due capitani perche' si evitasse di parlare in campo. Sul rettangolo di gioco in realta' oltre che calcioni volavano insulti e colpi proibiti, come quello messo a segno da Giusti su Baggio al 110' e che e' costato all' argentino l' espulsione. Giusti era stato salvato dall' arbitro al 54', allorche', per un fallo di mano in un contrasto con De Agostini, Vautrot ha messo mano al cartoncino giallo ma, ricordandosi che aveva gia' ammonito l' argentino, ha rimesso il cartellino in tasca limitandosi ad un richiamo verbale. Nel secondo supplementare da ricordare soltanto i crampi di Ferri e un tiraccio sballato di Olarticoechea . si e' arrivati cosi' ai ''maledetti'' rigori. Ha aperto la serie Baresi con un bolide centrale finito in rete. Lo ha imitato Serrizuela sotto una valanga di fischi e le imprecazioni di Zenga per avere toccato il pallone senza respingerlo. Poi Baggio in rete con una esecuzione sporca cui ha risposto l' altro ''piede buono'', Burruchaga. Al dischetto si e' presentato poi De Agostini con un tiro perfetto a fil di palo sulla destra del portiere argentino. E' toccato quindi ad Olarticoechea il quale non ha fallito, spiazzando Zenga. e' quindi salito sugli scudi Goycochea, che ha sostituito Pumpido all' inizio dei mondiali e che e' diventato lo specialista nel parare i penalty. Due ne aveva neutralizzati contro la Jugoslavia, due ne ha parati contro gli azzurri. Ha preso dapprima quello di Donadoni, calciato a sinistra e poi, dopo il rasoterra vincente di maradona, si e' Accartocciato sull' angolato ma lento rigore di Serena. Gli argentini in festa e gli azzurri con i pugni in tasca. ''Maradiavolo'' (suo l' ultimo rigore realizzato) ha posto il sigillo sulla promozione dell' Argentina e la bocciatura dell' Italia. Indulgenza comunque per l' Italia. Quello che avevano gli azzurri lo hanno dato. Il guaio e' che avevano troppo poco. Capita anche agli angeli di cadere.

 

 

        RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

        Video ANSA


        Vai a RAI News

        Modifica consenso Cookie