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Gigi Proietti torna in tv come cronista di nera

Una pallottola nel cuore su Rai1 dal 27 con Francesca Inaudi

E' come se un cronista di nera che ha sempre seguito il caso di via Poma, avesse un'intuizione e mettesse insieme a distanza di ventiquattro anni i pezzetti di quel rompicapo.

    Gigi Proietti torna in tv nei panni di un giornalista a fine carriera poco prima di andare in pensione indaga ''per amore della verità. In un momento come il nostro uno chi prende questa decisione o è matto oppure è uno in gamba''. Una pallottola nel Cuore, da lunedì 27 ottobre in prima serata su Rai1 è una collection di 4 film per Rai1: "La maga di piazza Navona"; "La ragazza del parco"; "Il passato che ritorna"; "Il vero e il falso". Alla regia Luca Manfredi. Una coproduzione Rai Fiction - Compagnia Leone Cinematografica.

    L'attore presta il volto a un cronista del 'Messaggero', con alle spalle quarant'anni trascorsi per le strade. Una memoria minuziosa dei fatti e soprattutto delle persone. 'In più qualcuno trent'anni prima gli ha sparato e la pallottola è ancora lì: troppo pericoloso tentare di estrarla'.

   A proposito di amore di verità tifoso doc Proietti la prima bastonata l'ha presa simbolicamente guardando in tv la squadra amata giallorossa: dopo l'1-7 della Roma contro il Bayern la sua delusione gli appare addirittura più forte di quella sentita dopo la sconfitta in finale di Coppa Campioni 1984 ai rigori. "La squadra è stata ferma, è stata come una pallottola nel cuore. Mi piacerebbe - ammette - che mi dicessero che fosse stata solo una fiction". Lasciando il calcio da parte e tornado alla serie che lo vede protagonista ad affiancarlo  un  maxi cast: Francesca Inaudi (Maddalena, giovane aspirante giornalista che si rivelerà essere sua figlia), Licia Maglietta (ex fiamma di Palmieri), Marco Marzocca (fotografo), Paola Minaccioni (direttore del giornale), Teco Celio (Don Renato), Michele De Virgilio (Martelli) e Franco Castellano (Adelmo), oltre a Sergio Fiorentini e Gabriele Cirilli.

   Il direttore di Rai fiction Eleonora Andreatta: ''Il suo ritorno di Proietti è un evento. Per trattare di cold case abbiamo scelto l'attore più caldo''. Perchè non tornava in tv con un prodotto lunga serie da cosi' tanto tempo? ''Fino a prima del Commissario Rocca - interviene l'attore ironicamente - sembrava che io non bucassi lo schermo. Io sono un po' terrorizzato dalle cose lunghe anche perché se le sbagli sono otto puntate che non ti viene bene. Cambi canale pure te. È diventato difficilissimo trovare una fiction che funziona senza sbracare. Poi non è che c'è stata tutta questa insistenza". Una Pallottola nel cuore racconta, anche se non autentici solo ispirati alla realtà, i casi di ingiustizie subite da innocenti finiti in carcere che il cronista Palmieri tenta di restituire alla verità "riaprendo le indagini per amore della verità", sottolinea Manfredi che per la seconda volta dirige Proietti dopo l'Ultimo Papa Re sempre per Rai1.

   "Dopo quarant'anni d'indagine  - aggiunge il protagonista - Palmieri all'improvviso, mentre sta per andare in pensione incontra un uomo accusato di uxoricidio che lui credeva innocente, e questo lo spinge ad indagare di nuovo su questo caso. Da lì gli scatta la voglia di indagare per la sola verità. Ed è questo che mi piace di più di questo personaggio", chiarisce Proietti  e scherza: "Con Marzocca qui facciamo una coppia che neanche Cric e Croc e Don Chisciotte e Sancho Panza!". Della Inaudi dice: ''è stata una scoperta una vera professionista'' tanto da farla commuovere. E Paola Minaccioni? "Con lei non potrei stare su un palcoscenico. Come con Paolo Stoppa che mi faceva ridere in scena. Paola ha gli occhi che ridono". "Ho sempre apprezzato Francesco Scardamaglia (firma il soggetto) e di questo progetto mi piaceva l'idea". Esistono cronisti oggi come Palmieri? "Ci sono programmi con esperti in tv e forse per questo non viene risolto più nessun caso". Per la prima volta Proietti lavora in una fiction con la figlia Carlotta nel ruolo di Marzia. Tornare in televisione one man show? ''Non sono King Kong. Ci penso, ogni tanto me lo chiedono. Mi piacerebbe molto, ma è pericoloso in questo momento. A meno che non sia una serata celebrativa. Si è fatto tutto. Io sono abituato a fare le prove, i tempi sono cambiati. Potrei fare una cosa in teatro e poi pensarla per la tv. Ci penso ripeto, ma ho un po' paura''.

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