Sardegna Teatro "rinuncia" al
Teatro Massimo di Cagliari che gestisce dal 2009, dalla sua
riapertura. Massimo Mancini e Basilio Scalas, rispettivamente
direttore e presidente di St Tric - Teatro di Rilevante
Interesse Culturale, hanno indetto una conferenza stampa per
annunciare le ragioni che hanno reso impossibile partecipare al
bando per l'assegnazione dello spazio comunale per due anni,
dopo la scadenza a giugno del precedente periodo di gestione
andata poi avanti di proroga in proroga. "Chiediamo agli
amministratori comunali di fare un passo indietro, di annullarlo
e riscriverlo", ha detto Mancini mettendo in rilievo "errori
formali, incongruenze, inesattezze, aspetti anche grotteschi"
contenuti nel bando.
"Tra le criticità più evidenti la base d'asta che spazia da un
euro a 5mila; in un documento si faceva riferimento all'ex
Vetreria di Pirri. Tra le lacune più evidenti, a parte l'assenza
dell'agibilità definitiva del teatro - afferma ancora Mancini -
manca ogni riferimento ai costi di gestione dello spazio come
l'ammontare di tasse e utenze e i prevedibili costi di
manutenzione dovuti all' obsolescenza degli impianti. Né si
accenna a un piano di efficientamento energetico".
Scalas si è soffermato sulla storia più che decennale e sul
rilievo nazionale e internazionale di Sardegna Teatro, aperto
alla città e in dialogo col mondo, un teatro che ha ospitato
eventi di assoluta rilevanza e prodotto spettacoli come L'
Avvoltoio di Cesar Brie o il premio Ubu (uno dei tanti
riconoscimenti), ovvero Macbettu di Alessandro Serra, applaudito
in numerosi palchi del mondo. "L'amministrazione comunale
manifesta una strana indifferenza - ha rimarcato - spero ci sia
stato un errore di percorso. La sentiamo come un'offesa, siamo
disponibili a un incontro con l'amministrazione comunale per
ridisegnare la politica culturale della città a partire dalla
gestione dei teatri".
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