Attraverso la cultura si libera la
persona e senza cultura non andiamo da nessuna parte. Dopo la
manifestazione della mattina davanti alla Prefettura di Genova
dove alcuni musicisti del Carlo Felice hanno suonato l'Inno di
Mameli, circa 200 uomini e le donne dello spettacolo genovese
'occupano' simbolicamente le scale di Palazzo Ducale per dire
'basta' sotto l'hashtag #stofermodaunanno. Anche qui si chiede
la riapertura dei teatri e delle sale da concerto e di tutti i
luoghi della cultura chiusi e dimenticati in tempo di pandemia.
Si chiedono ristori immediati e di tornare a lavorare.
In collegamento con altre piazze italiane con un maxischermo
sotto il quale è appeso lo striscione 'Agitazione permanente' è
stato effettuato un piccolo flash mob: dopo aver ascoltato la
registrazione che si sente nei teatri cinque minuti prima
dell'inizio dello spettacolo, è stato osservato un lungo minuto
di silenzio. "Ecco ciò che sentiamo, da un anno. Parta da qui la
rivoluzione culturale".
"In questi mesi abbiamo portato avanti un confronto con le
istituzioni, a partire dal Comune di Genova, per trovare
soluzioni concrete a questa situazione - ha detto Fabio
Allegretti, segretario Slc Cgil Genova -. Proprio ieri Regione
ha sbloccato i ristori ai lavoratori che avevamo chiesto con il
tavolo di confronto dello scorso dicembre. E' un atto
importante, ma non basta. Abbiamo chiesto alla Regione di
attivare un tavolo permanente perché il settore era già in
affanno anche prima della pandemia, tavolo che non è ancora
stato concesso. Ora la situazione è precipitata e quindi
chiediamo alla Regione di fare presto".
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