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Popolizio attuale in Nemico del popolo

Popolizio attuale in Nemico del popolo

Ibsen del 1882 sempre più capace di parlarci d'oggi in Europa

ROMA, 25 marzo 2019, 19:00

Redazione ANSA

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In ''Un nemico del popolo'' Henrik Ibsen, scrivendo nel 1882, con la sensibilità preveggente e l'incisività dell'autore di ''Casa di bambola'', aveva già messo tutto con estrema chiarezza, dall'egoismo del ceto medio piccolo borghese al popolo sempre pronto a dar ragione all'ultimo che parla adulandolo, senza proporgli novità, dalla solitudine di chi ha ragione e va contro la maggioranza, agli interessi della politica, il tutto legato a un problema sociale di ecologia e sanità. Sono cose che oggi risuonano familiari agli spettatori della lettura che ne dà Massimo Popolizio, nuova produzione del Teatro di Roma all'Argentina sino al 28 aprile.
    Non a caso questo testo che sta avendo un momento di grande fortuna in Europa. Popolizio ha scelto un finale meno negativo e pessimista, più fedele all'originale, come a indicare che nel nostro paese ognuno anche singolarmente deve cominciare a darsi da fare se si vuole pian piano qualcosa cambi, se si vuole pensare a costruire un vero futuro.
   

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