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Da Berlioz a Verdi per la nuova stagione dell'Opera di Roma

Dieci titoli d'opera e 6 di danza tra tradizione e innovazione

-L'apertura di stagione affidata alla bacchetta di Daniele Gatti con la Damnation de Faust di Berlioz in un nuovo allestimento firmato da Damiano Michieletto. Ma anche il ritorno di Roberto Abbado con i Masnadieri di Verdi che segna il debutto alla regia d'opera di Massimo Popolizio, la Sonnambula di Bellini diretta da Speranza Scappucci con la regia di Giorgio Barberio Corsetti. E poi la danza, con la prima mondiale di Don Chisciotte di Minkus, che vanta la coreografia di Laurent Hilaire ispirata alla versione di Baryshnikov, i concerti sinfonici, la conferma di Opera Camion, tournées a Cannes, in Oman e Giappone, il ritorno della Traviata glamour di Sofia Coppola. L'Opera di Roma presenta la stagione 2017-2018 con 10 titoli d'opera e 6 di danza in un dialogo costante tra tradizione e innovazione. E il sovrintendente Carlo Fuortes sottolinea la continuità con l'impegno degli ultimi tre anni: "Sarà un anno di grande tranquillità e grandi successi", annuncia sorridente in barba alla scaramanzia. A dare tranquillità, spiega il manager arrivato tre anni e mezzo fa con la missione di risanare il Costanzi in profondo rosso, il bilancio chiuso in pareggio per il terzo anno consecutivo. "Per un teatro è uno degli aspetti più importanti", sottolinea, ricordando quanto sia fondamentale mantenere i conti in ordine visto l'impegno preso con la legge Bray per ripianare il debito delle passate gestioni. Tant'è che proprio per far quadrare i conti, vista anche la riduzione del contributo garantito dal Campidoglio, si è deciso quest'anno di tagliare il Festival del Contemporaneo e di conseguenza la collaborazione di Giorgio Battistelli. Accanto a lui la sindaca Raggi sorride e si dichiara "orgogliosa" del suo ruolo di presidente, mentre assicura una maggiore presenza anche agli spettacoli: "devo gestire meglio la mia agenda, il mio obiettivo è trovare più tempo per me, ma ce la farò", risponde a chi gli fa notare le assenze. Il cartellone comunque è promosso, "mi sembra che il teatro vada nella direzione giusta", commenta la prima cittadina lodando l'accostamento tra tradizione e innovazione, "una buona partenza per ricucire il rapporto con la città". Entusiasta l'assessore alla cultura del Lazio Lidia Ravera, che annuncia una tappa dell'Opera Camion, l'8 luglio, tra le macerie di Amatrice e lancia l'idea di una nuova iniziativa ("potremo intitolarla in corriera all'opera") per agevolare l'arrivo al Costanzi del pubblico in partenza da altre città della regione. Nel programma, che Fuortes illustra insieme con la direttrice del corpo di ballo Eleonora Abbagnato e il direttore artistico Alessio Vlad, ci sono tanti titoli di interesse, dopo l'apertura (quest'anno spostata al 12 di dicembre) con il Faust di Berlioz, si continua con Verdi: I Masnadieri ("che non veniva rappresentato al Costanzi da 60 anni") e La Traviata di Sofia Coppola. Dalla collaborazione con Il san Carlo di Napoli arrivano Cavalleria Rusticana di Mascagni e Pagliacci di Leoncavallo affidati alla bacchetta di Carlo Rizzi e la regia di Pippo Delbono. Mai rappresentato al Costanzi arriva anche Billy Bud di Britten con James Conlon sul podio. Mentre tornando ai classici non mancano Mozart, con il Flauto Magico e le Nozze di Figaro, e il più popolare Puccini della Bohème. Per il balletto, dopo l'apertura il 15 novembre con don Chisciotte, lo Schiaccianoci, Soirée française e Manon con l'Abbagnato, La bella addormentata. Fuortes è fiducioso: "Noi siamo convinti che il ruolo di un teatro d'opera debba cambiare - sorride - non più luogo per pochi, ma potenzialmente esteso a tutta la collettività. In questi anni si è formato un nuovo pubblico e questa per noi è la cosa più importante".(ANSA).

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