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Opera Roma, dopo 16 anni torna il Trovatore

Fuortes, bene vendite, aggiunta recita straordinaria il 3/3

(ANSA) - ROMA, 23 FEB -Il buio della notte e il rosso del fuoco, l'orrore della trincea, fango, sangue e dolore che si mescolano alla passione. Dopo 16 anni di assenza torna all'Opera di Roma, dal 28 febbraio, il Trovatore, l'opera di Verdi da sempre più amata dai melomani, ma anche temuta dai teatri per la sua difficoltà. E la regia di Alex Ollé, del collettivo Fura dels Baus, ambienta in una fantasmagorica Grande Guerra le drammatiche vicende, al limite dell'assurdo, della trama ideata per il musicista di Busseto dal librettista Salvatore Cammarano. "E' un'opera che viene dal Romanticismo, esprime lo spirito dell'epoca", sottolinea il regista spagnolo presentando insieme con la collaborazione di Valentina Carrasco la sua messa in scena, una trama dove compaiono gesti estremi "come quelli che possono accadere, anche oggi, in un teatro di guerra". Ollé cita la Siria, ma quella del suo Trovatore, chiarisce, non è una guerra concreta. "Abbiamo pensato alla Grande Guerra per la sua mescolanza di nuovo e vecchio, di antico e moderno, un universo fantasmagorico che ci sembrava interessante". Perché l'idea è che solo una situazione di guerra può rendere plausibili azioni irrazionali e terribili come quella di una madre che si sbaglia e getta nel fuoco il suo proprio figlio. Solo una guerra permette di comprendere le passioni più smisurate. Ecco quindi che anche abiti e scenografia partono da questa situazione ossessiva e contribuiscono a ricreare l'incubo con le scene astratte firmate da Alfons Flores ("una sorta di scatole" fatte di grandi pannelli che si alzano e si abbassano sulla scena per permettere i veloci cambi di ambientazione), l'espressionismo delle luci di Us Schonebaum, i costumi di Lluc Castells. Sul podio, "in estrema sintonia con i registi", il direttore Jader Bignamini, che dopo Aida e Traviata affronta il suo primo Trovatore: "Volevo fosse un'edizione integrale, senza tagli, e ce l'ho quasi fatta", sottolinea magnificando le doti di orchestra e coro del Costanzi, diretto da Roberto Gabbiani, mentre accanto a lui Alessio Vlad, direttore musicale del teatro, presenta i cantanti. Schierati nelle prime file ci sono Stefano Secco e Diego Cavazzini che a turno impersoneranno Manrico, Tatiana Serjan e Vittoria Yeo (Leonora), Simone Piazzola e Rodolfo Giuliani (Conte di Luna), Ekaterina Semenchuk e Silvia Beltrami (Azucena), Carlo Cigni (Ferrando), Reut Ventotero (Ines) Aleandro Mariani (Ruiz). "Due cast assolutamente omogenei", assicura Vlad, composti da "alcune sorprese e tante conferme". Lo spettacolo è una coproduzione con i teatri dell'Opera di Amsterdam e Parigi. Dopo l'anteprima per i giovani, domenica 26 febbraio, e la prima del 28 (in differita su Radio Rai3) Il Trovatore verrà replicato giovedì 2 marzo, venerdì 3, sabato 4 (ore 18), domenica 5 (ore 16.30), martedì 7, mercoledì 8 e venerdì 10. La vendita dei biglietti, annuncia soddisfatto il sovrintendente Carlo Fuortes, è andata così bene che per venire incontro alle richieste del pubblico "si è deciso di aggiungere una recita straordinaria il 3 marzo". Lasciata alle spalle la lunga crisi, i conti del teatro lirico romano, conferma a margine il sovrintendente, sono ormai da tre anni in positivo. E il super interesse per il Trovatore concorre ad aumentare la soddisfazione: "l'andamento è buono, il teatro cresce: ad oggi l'8 per cento di spettatori in più rispetto al 2016, che pure era stato un anno positivo". (ANSA). 

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