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I Pagliacci, Lavia racconta il femminicidio

Al Teatro Regio di Torino. Ambientato nel dopoguerra

Va in scena al Teatro Regio di Torino, la versione forse più neorealista mai realizzata dei Pagliacci di Leoncavallo, regia di Gabriele Lavia, qui al suo debutto al Regio torinese, con il maestro Nicola Luisotti, direttore musicale della San Francisco Opera, sul podio e i costumi del fotografo Paolo Ventura.
  

  "Questa opera, manifesto della musica verista è un continuo rimando tra la vita vera e il teatro - spiega Lavia - nella convinzione che fra di loro non vi siano differenze. Per questo, con Ventura, abbiamo deciso di ambientarlo nel dopoguerra, tra le macerie di una cittadina del sud Italia, per permettere al pubblico di sentire la storia molto vicina". "D'altronde - aggiunge Luisotti, qui alla sua seconda edizione dei Pagliacci - si narra di una storia senza tempo, protagonista delle tragedie greche come dei quotidiani di oggi di un femminicidio causato dalla gelosia. Leoncavallo stesso si ispirò ad un fatto reale, anche per lui vita vera e teatro si sono sempre sovrapposti".
   

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