Hanno un sapore
tradizionale, dell'epoca di Mozart, queste 'Nozze di Figaro''
che hanno aperto il 59/o Festival di Spoleto con la regia di
Giorgio Ferrara, ma assieme mostrano un tocco moderno e giocano
su una spiccata teatralità, con i cantanti che recitano quasi
come attori con movenze di danza in questa commedia tutta
''tormenti, capricci, follia'', come si dice ala fine delle
quattro ore di spettacolo robusto e tutt'altro che noioso, che
Lorenzo da Ponte ha tratto dall'omonimo testo in prosa di
Beaumarchais, su indicazione dello stesso Mozart.
Oltre alla direzione musicale di James Conlon, alla guida
dell'Orchestra giovanile Cherubini, che ha puntato con vigore
sulla forza cristallina e il ritmo dello spartito mozartiano,
come ha detto lo stesso direttore, c'è innanzitutto la scena
ricostruita da Dante Ferretti con fondali dipinti sulla base di
disegni storici tra sette e ottocento. A questo i costumi di
Maurizio Galante aggiungono una sottolineatura contemporanea.
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