Mezzo secolo di coreografie ma
sembra davvero che il meglio debba ancora venire con una
fuoriclasse come Twyla Tharp, la cui compagnia arriva al Ravenna
Festival (venerdì 24 giugno ore 21.30, Pala de Andrè) con tre
lavori, dalle Country Dances delle origini (1976), affresco di
America rurale, al nuovissimo Beethoven opus 130, creato intorno
a uno dei suoi interpreti storici, Matthew Dibble - opera in
anteprima in Italia che debutterà pochi giorni dopo, il 30
giugno, a Sarasota, Florida.
In mezzo esplosione di virtuosismi con Brahms Paganini del
1980 variazioni indiavolate per sei danzatori, testimonianza
dell'eclettica creatività dell'artista. Fin dai Settanta ha
fatto spiccare il suo nome sui cartelloni, dalle collaborazioni
con le tre maggiori compagnie di balletto americane (Joffrey
Ballet, American Ballet Theatre e New York City Ballet) agli
spettacoli per Broadway e per Hollywood. Il segreto sta
nell'abilità di creare danze al tempo stesso accattivanti e
pronte a misurarsi con nuove sfide.
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