Dal 26 giugno al 12 luglio, nei 17 giorni di questa 58/a edizione si avranno centinaia di alzate di sipario grazie a un cartellone ricco e vario, che passa dalla musica alla danza dalla prosa all'arte, così da essere "un vetrina del sistema paese, tanto più importante nell'anno dell'Expo, che è una grande sfida ma anche una grande opportunità", come ha detto presentando il festival il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, aggiungendo che "non c'è paese al mondo che metta in campo un'offerta culturale nei sei mesi dell'Expo così ricca e così diffusa sul territorio" per ricordare anche che Spoleto è un esempio della capacità di mettere assieme risorse intellettuali e economiche pubbliche e private, che l'incentivo fiscale dell'Art Bonus sta favorendo".
"Uno Spoleto Festival che, passata la fase delle incertezze, guarda con fiducia al futuro, potendo programmare per i prossimi tre anni", annuncia il suo direttore artistico Giorgio Ferrara, grazie a quella triennalità dei finanziamenti che sottolinea come novità il ministro Dario Franceschini, parlando di anno in cui è iniziata l'inversione della crisi, come dimostra il piccolo incremento avuto dal Fus. Ferrara annuncia quindi, per il triennio, la trilogia Mozart-Da Ponte, aperta quest'anno da 'Così fan tutte' che inaugura il Festival, di cui firma lui la regia e che avrà la direzione di James Colon e il contratto firmato con i direttori del Concerto finale in piazza, questo anno diretto da Jeffrey Tate, nel 2016 da Antonio Pappano e nel 2017 da Riccardo Muti.
Un Festival di grandi nomi, da Bob Wilson (che firma uno spettacolo con Baryshnikov) a Vanessa Redgrave (con uno spettacolo sul ruolo della donna araba), da Juliette Greco (col recital 'Mercì') a Eleonora Abbagnato (con una serata Roland Petit), da Bernard-Henri Levy (interprete di un suo testo 'Hotel Europe') a Sara Baras (flamenchera andalusa), oltre a un concerto Sufi, lo spettacolo muto dei clown russi Semianyki e i pupazzi di 'Kamp' che animeranno e mostreranno la vita quotidiana ad Auschwitz in un grande plastico del lager nazista.
Grandi nomi e spettacoli importanti anche quelli degli artisti italiani, da Adriana Asti (canzoni di Weill attorno a 'La moglie ebrea' di Brecht) a Alessio Boni (che realizza una riduzione dei 'Duellanti' di Conrad), da Sandro Veronesi (che interpreta una riduzione del suo libro 'Vangelo di Marco') a Lucrezia Lante Della Rovere (monologo su 'Io sono Misia' sugli anni d'oro della Parigi dei grandi artisti), da Giancarlo Sepe (con la seconda parte dei suoi 'Dubliners') a Valerio Binasco (regista di 'Porcile' che è omaggio a Pasolini assieme a 'Il vantone' con Ninetto Davoli), mentre Qurino Conti ha ideato una performance-installazione a cura della Fondazione Fendi ispirata al film mai fatto da Luchino Visconti sulla 'Recherche' e l'Accademia D'Amico con la sua rassegna con allievi delle scuole drammatiche di tutta Europa.
A questo programma si aggiungono molti concerti, mattina e sera, le Prediche e gli incontri condotti da Paolo Mieli, un ricordo di Luca Ronconi (cui verrà intitolato il Teatrino delle Sei), mostre, dagli 'Sconfinamenti' di Bonito Oliva ai gessi di Botero, e un omaggio a Leoncillo a 100 anni nascita, originario di Spoleto.
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