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Iacchetti e Columbro ancora nel Vizietto

Iacchetti e Columbro ancora nel Vizietto

Al Sistina. "Unioni civili questione ancora irrisolta, assurdo"

ROMA, 23 ottobre 2014, 12:55

Claudia Fascia

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Ammiccano, scherzano, si prendono in giro e si punzecchiano, il regista Massimo Romeo Piparo li chiama Sandra e Raimondo. Sul palco del Teatro Sistina, di Roma, dove debuttano il 23 ottobre, Enzo Iacchetti e Marco Columbro tornano per il terzo anno consecutivo, l'ultimo, nei panni - trucchi e tacchi compresi - della coppia protagonista del Vizietto.

Il musical è un adattamento dell'opera teatrale francese di Jean Poiret "La cage aux Folles" del 1973 dalla quale poi nel 1978 è stato tratto il film Il Vizietto con gli indimenticabili Michel Serrault e Ugo Tognazzi. "Il confronto è sempre pericoloso - spiega Enzo Iacchetti -. Mi sono calato nel personaggio di Zazà cercando di non banalizzarlo, ma neanche di intellettualizzarlo. Un conto è andare in tv da Maria De Filippi vestito da donna, un altro è salire su un palcoscenico senza superare la sottile linea rossa della macchietta. Insomma, ho fatto un Zazà iacchettiano. Ma nonostante tutto ancora faccio fatica a portare i tacchi".

La sintonia e la complicità tra i due attori è palpabile. "Ci divertiamo molto, anche perché vi immaginate Iacchetti in guepiere? O si vomita o ci si diverte... - scherza Columbro che sottolinea come il filo che guida il musical "è l'amore che vince su tutto", per poi aggiungere che "è un peccato che uno show di questo livello chiuda, ma per andare avanti bisognerebbe convincere il produttore". Uno spettacolo dal sapore glamour, tipico degli anni Settanta, un mix di trasgressione e classicità, comicità e malinconia, rigore e stravaganza, per raccontare la vita di una colorita coppia gay alle prese con i problemi quotidiani tra la gestione di un locale di drag queen e quella della famiglia. Uno show intramontabile, da oltre quarant'anni a questa parte, e oggi più attuale che mai con lo scontro politico innescato dalle registrazioni delle unioni gay in alcuni Comuni. "Arriviamo sempre in ritardo su tutto - dice ancora Iacchetti, che dal 7 gennaio riprenderà il suo posto accanto a Ezio Greggio alla scrivania di Striscia La Notizia -. Anche sul tema delle unioni gay e delle coppie di fatto. Non c'è volontà politica di andare avanti su questo argomento. E così, alla fine, questo show che è una commedia allegra sull'amore diventa anche messaggio. Ben venga se serve a qualcosa, anche se in ritardo". Perché, concordano in coro, "l'amore non è una questione né di età né di sesso". "Ma l'italiano è più conservatore - aggiunge Columbro -, fa più fatica ad accettare quello che esce dai paradigmi ai quali cui siamo abituati. Arriviamo qualche secolo dopo, ma ci arriviamo". Insieme ai due attori, sul palco, 18 artisti, quasi tutti uomini, tra cui sorprendenti performer che ballano sui tacchi ai spilli coreografato da Bill Goodson. Nel cast anche il figlio di Iacchetti, Martino, nel ruolo del figlio della coppia. "Che però non è raccomandato", tiene a precisare l'Enzino della tv, raccontando il giovane erede si è presentato ai provini sotto falso nome.

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