Dopo i rinvii causati dalla
pandemia, il 18 ottobre Ferrara Musica ospita l'attesa 'Maratona
Beethoven', ovvero l'esecuzione integrale dei cinque Concerti
per pianoforte e orchestra del compositore tedesco, di cui nel
2020 si è celebrato il 250/o anniversario della scomparsa. Ne
saranno protagonisti l'Orchestra da Camera di Mantova e
Alexander Lonquich, nella duplice veste di solista al pianoforte
e direttore.
Il concerto, primo appuntamento in cui si tornerà alla
capienza completa della sala, si terrà al Teatro Comunale
'Claudio Abbado' con inizio anticipato alle 19 proprio per la
lunghezza inconsueta del programma. L'Orchestra da Camera di
Mantova, che quest'anno celebra quarant'anni di attività, si è
imposta da subito all'attenzione generale per l'assidua ricerca
della qualità sonora e sensibilità ai problemi stilistici,
qualità che le hanno fatto conquistare nel 1997 il Premio
'Abbiati' della critica musicale italiana. Alexander Lonquich è
un pianista di fama internazionale, e con la compagine mantovana
ha da anni una solida collaborazione e un'intesa straordinaria.
Assieme daranno vita ad un programma che solitamente è
distribuito su tre serate: l'apertura, apparentemente insolita,
è affidata al Concerto n. 2 op. 19 seguito dal Concerto n. 1 op.
15. Questa scelta non deve stupire poiché il Secondo Concerto fu
pubblicato alla fine del 1801, qualche mese dopo il primo, ma
venne composto prima. Entrambi furono eseguiti dallo stesso
autore prima che le rispettive partiture fossero stampate. A
seguire sarà la volta del Terzo Concerto, scritto tra il 1800 e
il 1802, ed eseguito per la prima volta al Theater an der Wien
di Vienna con Beethoven come interprete. Il Concerto n. 3 op. 37
rappresenta una svolta stilistica nella scrittura del
compositore, alla scoperta delle possibilità timbriche ed
espressive dello strumento. Ma è ancora più sorprendente il
successivo Concerto n. 4 op. 58, che ha un incipit affidato
insolitamente alla tastiera. Chiude la serata il più celebre di
tutti, il Concerto n. 5 op. 73, composto nel 1809 mentre Vienna
veniva occupata dalle truppe di Napoleone e, forse, per questo
soprannominato "'Imperatore' dall'editore Johann Baptist Cramer.
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