Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Paolo Jannacci, non mi fa paura confronto con papà

Paolo Jannacci, non mi fa paura confronto con papà

In gara con Voglio parlarti adesso."Polemiche? Stemperiamo toni"

ROMA, 24 gennaio 2020, 09:45

di Claudia Fascia

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

La musica è stata il suo mondo fin da bambino. L'aria che ha respirato, il cibo che lo ha nutrito. Un cognome importante che però non lo ha distratto dal suo percorso: Paolo Jannacci, 47enne figlio dell'indimenticabile Enzo, è un affermato musicista e compositore. Per lungo tempo ha tenuto lontana da sé la voce, come strumento. "Lavorando con mio padre, era chiaro che il genio fosse lui - dice senza falsa modestia, con l'aria di chi si stupisce se provi a ricordargli che è tra i più apprezzati jazzisti in circolazione -. A me stava bene essere il ghostwriter, il musicista che lo accompagnava. Conoscevo i miei limiti e mi concentravo sulla musica", racconta. Poi qualche anno fa è arrivata la svolta, con il tributo a Enzo "che mi ha fatto capire come la mia voce non fosse così male". Una svolta che ora lo porta sul palco dell'Ariston, in gara tra i Big con il brano Voglio parlarti adesso (che aveva già provato a presentare senza fortuna negli anni passati), una dolce ninna nanna dedicata alla figlia che cresce e inesorabilmente si allontana (e che sarà contenuta nel repack del suo ultimo lavoro "Canterò", in uscita il 7 febbraio per Ala Bianca, distrib. Warner/Fuga). "Ho cominciato a sperimentare, anche per l'esigenza di risentire certe cose che cantava mio padre. E ho capito, in maniera molto lineare, che potevo cimentarmi con il cantautorato. Alcuni nascono geni, per altri il processo è più lungo". Ma la differenza, aggiunge, è sempre la sincerità. "Se non sei sincero, il pubblico lo capisce". In omaggio a Enzo, Paolo ha scelto (anche spinto dagli autori del festival) di portare per la serata delle cover, chiamando accanto a sé Francesco Mandelli, il brano Se me lo dicevi prima, che il padre presentò nell'89, sul delicato tema della tossicodipendenza. "Sarà una meravigliosa emozione. Nel 1989 ero a Sanremo e guardavo con apprensione mio padre esibirsi e raccontare ai ragazzi di non buttarsi via con l'eroina. Oggi ho l'occasione di portare nuovamente questo messaggio e penso che lui ne sarebbe fiero. Dedico questo brano a tutti quelli che fanno fatica, a coloro che sono caduti o che rischiano la vita per gli altri e per rendere il nostro Paese un posto migliore". Jannacci interviene anche sulle polemiche che hanno travolto Junior Cally e che stanno infiammando la vigilia del festival. "Se da un lato penso debba essere lecita e civile la libertà dì espressione, dall'altro non approvo manifestazioni gratuite di odio e cattiveria legate soprattutto al mondo dell'arte. L'appello che faccio è quello di stemperare i toni e dedicarsi alla crescita culturale del nostro paese, che per quanto riguarda la musica, si basa anche sul Festival di Sanremo". Un festival che lui - che lo ha vissuto da spettatore, ma anche da direttore d'orchestra e da membro della giuria di qualità, non riesce e non vuole concepire solo come lustrini, paillettes e chiacchiericcio. "E' un palco importante che dà la possibilità di ascoltare al meglio l'offerta artistica".

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza