"Penso che il Paese sia assai
migliore di come spesso lo facciamo apparire, ma il rischio che
si corre oggi è quello di chiudersi in un falso paradiso, in un
finto paese dei balocchi, togliendo la possibilità di
svilupparsi, di aprirsi, di accogliere": Gianandrea Noseda,
primo direttore musicale italiano della National Simphony
Orchestra (Nso) di Washington Dc, dove è alla seconda stagione,
si dice "ottimista e fiducioso" nell'italianità, ma non nasconde
timori per la situazione nel Paese.
"Credo che le nuove generazioni di italiani abbiano un
grandissimo talento, e abbiamo molte più porte da aprire, ma non
si può aprire nulla di nuovo se non si è collegati con la
propria storia", dice all'ANSA dopo aver presentato al Cafè
Milano il programma di 'Unexpected Italy. L'Italia che non ti
aspetti", primo festival nella capitale americana che celebrerà
la nuova musica italiana o quella classica ma meno nota, in
collaborazione col Kennedy Center for the Performing Arts e
l'ambasciata italiana.
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