WASHINGTON - Diretta dal maestro Riccardo Muti, la Chicago Symphony Orchestra (Cso) eseguira' per la prima volta il 21 febbraio la sinfonia n.9 del compositore americano William Schuman, intitolata 'Le Fosse Ardeatine" in omaggio alle vittime della crudele rappresaglia tedesca il 24 marzo del 1944. "Sappiamo che in altre parti del mondo sono state uccise milioni di persone, ma il modo, la brutalita' con cui e' accaduto fa si' che per noi italiani sia una ferita ancora aperta", ha confidato Muti al Chicago Tribune, che ha raccontato la storia di questa sinfonia sconosciuta al grande pubblico. Non la conosceva neppure il maestro prima di diventare direttore musicale della Cso.
"Alcuni anni fa un signore di una radio di Chicago venne da me e mi disse 'Maestro, c'e' una sinfonia che voi italiani dovreste conoscere", ricorda Muti. "Quando vidi il titolo, rimasi immediatamente impressionato che un compositore americano avesse scritto questa opera", prosegue. Quel signore era Steve Robinson, ex general manager di una radio cittadina e presidente della podcasting company New Media Productions: ebbe la fortuna di cenare con Muti e gli parlo' di quella che era una delle sue sinfonie preferite. Il premio Pulitzer per la musica Schuman la compose nel 1968, l'anno dopo aver visitato le Fosse Ardeatine, facendo per la prima volta un riferimento extra musicale ad un suo lavoro sinfonico. "Ho usato quel titolo per un motivo non musicale ma filosofico", scrisse Schuman, morto nel 1992 all'eta' di 81 anni. "Uno deve venire a patti con il passato per costruire il futuro. Ma in questo esercizio io sono un nemico dell'oblio. Qualunque futuro abbia la mia sinfonia, ovunque sia suonata, il pubblico ricordera", aggiunse. Muti denuncia il depravato calcolo di vendetta dei nazisti: "per fare un tedesco ebbero bisogno di 10 italiani!...Non fu un'azione militare, fu un'azione terroristica. Cosi' nel cuore e nella memoria degli italiani, le Fosse Ardeatine presentano una della cose piu' crudeli, perche' dei poveri bambini durante la notte furono presi e uccisi con brutalita'".
"Attraverso la musica vogliamo rendere le persone consapevoli del pericolo e della possibilita' di disastri e crudelta' umane in ogni momento", spiega Muti al quotidiano. "Noi musicisti non siamo politici nel senso di politici attivi ma ogni azione che compiamo, ogni scelta che facciamo nella musica, nei programmi, e' una azione politica in qualunque caso", osserva il maestro, che per la seconda parte del concerto ha scelto non a caso il Requiem di Mozart. "E' un requiem per la povera gente che fu uccisa nelle cave ardeatine e per tutte le persone che soffrono ogni giorno per la crudelta' e la brutalita' di alcuni dittatori in Siria, per i talebani", sottolinea. Il concerto, cui partecipera' anche l'ambasciatore italiano in Usa Armando Varricchio, sara' preceduto da un dibattito con materiali presentati in collaborazione con il consolato generale e l'istituto italiano di cultura di Chicago. Repliche il 22 e il 23, nei giorni che precedono l'anniversario dell' eccidio.