Distillare l'essenza musicale degli
anni Ottanta, al di là dei lustrini. A questo punta il
produttore e musicista inglese Trevor Horn che, dopo aver
scritto pagine di quel decennio con Buggles, Yes e Art of Noise,
lo rilegge con un'orchestra e alcune voci eccellenti in 'Trevor
Horn Reimagines The Eighties'. "Non c'è mai stata nostalgia -
racconta all'ANSA Horn -. Mi sono concentrato sulla ricerca di
bei testi, per immaginare come sarebbero state quelle canzoni se
fossero nate in un'altra epoca". Su hit di Bowie e Springsteen,
Grace Jones e Duran Duran, New Order e Yes, si alternano voci di
oggi e di allora: come Robbie Williams (su 'Everybody Wants To
Rule The World') o Jim Kerr dei Simple Minds (su 'Brothers in
Arms'), e ancora le All Saints o Seal, oltre a interpreti più
giovani come Gabrielle Aplin e Matt Cardle. "La scelta più
bizzarra e unica è quella di Tony Hadley su 'What's Love Got To
Do With It' di Tina Turner - dice Horn -. Volevo un cantante che
desse subito un'impressione di mascolinità".
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