Una "Turandot" del futuro, per
l'inaugurazione della stagione 2019 del Teatro Massimo di
Palermo, in scena da sabato 19 gennaio. Ambientata nel 2070, in
una Pechino coloratissima, che sposta nel futuro la fiaba di
Carlo Gozzi, che diventò il libretto per l'ultima, incompiuta
opera di Puccini. La regia è firmata da Fabio Cherstich, con
scene, video e costumi dei videomaker russi AES+F. Gli artisti
russi hanno scatenato la fantasia e presentano tante Turandot
simboliche, e giardini e fiori, facendo riferimento alla
tradizione orientale. La cifra dell'allestimento, presentato in
conferenza stampa dal sovrintendente Francesco Giambrone, è data
dal lavoro dei videomaker AES+F, con i costumi che definiscono i
personaggi. Sul podio Gabriele Ferro, che tra i due finali
scritti da Alfano ha scelto quello eseguito da Toscanini, e si è
concentrato sul perfetto equilibrio tra una partitura
modernissima e la melodia inconfondibile del maestro di Lucca.
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