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Musica: Tom Odell, basta cantare di me, racconto gli altri

Musica: Tom Odell, basta cantare di me, racconto gli altri

L'inglese presenta disco 'Jubilee Road', live a Trezzo il 17/11

MILANO, 16 novembre 2018, 09:23

Redazione ANSA

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TOM ODELL, BASTA CANTARE DI ME, RACCONTO GLI ALTRI © ANSA/EPA

TOM ODELL, BASTA CANTARE DI ME, RACCONTO GLI ALTRI © ANSA/EPA
TOM ODELL, BASTA CANTARE DI ME, RACCONTO GLI ALTRI © ANSA/EPA

Un disco meno introspettivo, che osserva le vite altrui, da un cantautore che si definisce "ancora alla ricerca di cosa può fare la scrittura". Tom Odell descrive così 'Jubilee Road', parlando con l'ANSA del suo terzo LP, uscito lo scorso 26 ottobre, che l'artista inglese presenterà dal vivo al Live Club di Trezzo sull'Adda (Milano) sabato 17 novembre. Proprio dall'atmosfera del palco deriva il suono in presa diretta di questo nuovo lavoro: "Sono stato ispirato da quel che facevamo in concerto, con una band di quattro elementi, un formato che trovo ancora potentissimo: mi pareva che le canzoni del secondo album suonassero meglio arrangiate così. L'idea era proprio approfittare delle limitazioni degli strumenti: non abbiamo fatto ricorso a tanta tecnologia, volevo che l'attenzione fosse sulle canzoni, sulle parole".

    In parte si tratta di un ritorno alle origini, all'amore per Elton John (udibile in 'Son of an Only Child' e 'China Dolls'), ma non solo: "Sicuramente nel disco precedente ho esplorato di più a livello sonoro, e questo può sembrare più classico. Ma soprattutto è liricamente molto differente: volevo che la mia voce fosse più onesta che mai. Certamente è un disco di racconto, più ispirato da quel che vedevo intorno a me anziché da quel che sentivo dentro di me: semmai cercavo di capire come si sentono gli altri. Sempre di più, da cantautore, ho questo obiettivo: i miei sentimenti cominciano ad annoiarmi, lo dico esplicitamente anche in 'Half As Good As You'".

    'Jubilee Road' invece parla di tensioni generazionali, di dipendenza ('Queen of Diamonds') e, quando le cose si fanno più personali, lo sguardo è sull'altro, come in 'Wedding Day', sul matrimonio della sorella di Odell: "In generale penso che sia un disco sulla famiglia e sulle cose che toccano le vite di tutti. Sarebbe bello potersi occupare sempre di più degli altri: la musica ha questo potere, per cui quando condividi i tuoi problemi finisci per aiutare qualcun altro, può alleviare la solitudine. Questa probabilmente è la ragione principale per cui continuo a fare quello che faccio, oltre all'amore sensuale che provo per l'atto di suonare". Una sensazione che Odell con la sua band vive ogni sera: "Ora, con tre dischi in repertorio, ogni notte è un'avventura diversa. Cambieremo qualcosa in ogni show, per tenere vive tutte le canzoni".
   

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