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1 Maggio, torna il concerto politico di Taranto

Stop 2017 per le amministrative. Ci saranno Emma, Brunori, Noemi, Lacuna Coil

Al grido di "siamo tornati più forti di prima", lanciato dall'attore Michele Riondino, l'1 maggio di Taranto riapre i battenti, dopo un anno di stop, per riaccendere le luci sulla situazione della città, imbrigliata nella querelle contro l'Ilva, e per provare a immaginare una soluzione che consenta a Taranto e ai tarantini di trovare una terza via, nel rispetto del diritto alla salute e quello al lavoro. Ricco il cast di artisti, in arrivo dalla scena pop, rap, indie, che si sono messi a disposizione della manifestazione (a titolo gratuito) e che si alterneranno nel lungo pomeriggio tarantino al Parco Archeologico delle Mura Greche (nel 2016 le presenze furono 250 mila) che sarà aperto dai Modena City Ramblers, e che vedrà esibirsi Emma, Brunori Sas, Levante, Noemi, Mezzosangue, Irene Grandi, Ghemon, Teresa De Sio, Colapesce, Bud Spencer Blues Explosion, Coma_Cose, Piotta, Lacuna Coil, Mama Marjas, Fido Guido, Francesco Di Bella, Meganoidi, Terraross, Med Free Orchestra, Frenetik & Orange 3.
Ci sarà anche un dj set di Luca De Gennaro. A condurre l'evento Valentina Petrini, Valentina Correani, Andrea Rivera e la new entry Martina Dell'Ombra.
"Si fa fatica a credere che l'anno scorso l'1 Maggio di Taranto non ci sia stato per problemi politici - spiega Riondino che insieme a Roy Paci e a Diodato è direttore artistico dell'evento, nato grazie al Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti, formatosi dopo il sequestro degli impianti dell'Ilva della città nel 2012 -. C'erano le amministrative e mancavano le condizioni per organizzare una manifestazione come la nostra che si tiene lontano dalle rappresentanze politiche, Vogliamo rimanere apolitici, liberi e pensanti".
Sul senso politico, inteso come impegno sociale, del Primo maggio tarantino, insistono anche Paci e Diodato. "Tutti hanno preso a cuore la causa di Taranto, già a inizio anno i colleghi ci chiamano per dare la loro disponibilità", spiega il trombettista, e Diodato aggiunge: "Chi viene a Taranto, non solo gli artisti ma anche il pubblico, lo fa per una scelta politica, non lo fa per il cantante, lo fa perché ha scelto e ha deciso di essere a Taranto piuttosto che altrove". E l'altrove, come da tradizione, è in particolare la piazza di San Giovanni a Roma, con il Concertone promosso dai sindacati. "A Taranto ci sono contenuti importanti, più importanti del'assetto musicale - sottolinea ancora Riondino -. La musica è il contenitore, il megafono attraverso il quale parlare di determinate cose. Questa è la differenza rispetto ad altre manifestazione. Noi non siamo contro nessuno, ma da Taranto, nel giorno della festa dei lavoratori, non si può prescindere. E invece è paradossale che in 5 anni i sindacati non siano mai venuti qui: li abbiamo invitati, ma parlare della situazione di questa città è rischioso. Ormai sono gli stessi operai a ipotizzare la chiusura". Sul tavolo c'è l'Accordo di programma, sul modello di quello stretto a Cornigliano nel 2005 per il superamento della produzione siderurgica "a caldo", che prevede un piano di bonifica e riconversione della fabbrica per ridisegnare il futuro della città, in modo che possa diventare simbolo di una quarta rivoluzione industriale "umanizzata". "Perché la nostra non è solo una manifestazione di denuncia, ma anche di proposta alternativa, di una visione diversa del futuro", insiste Diodato: "diamo spazio a chi ha urgenza e necessità di far sentire la propria voce".(ANSA).

   

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