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Pausini, sono fragile ma combatto i pregiudizi

Si diverte a fare la hostess in volo per l'album Fatti sentire

L'asticella, per Laura Pausini, va sempre spostata un po' più in là, sempre più avanti, sempre più in alto. Che siano i mercati esteri, un programma tv in Italia o un talent messicano. "Dopo 25 anni di carriera ho capito che non posso avere una meta, perché se la raggiungo ho finito, poi cosa faccio? Devo sapere che ho sempre qualche traguardo ancora da raggiungere", rivela la cantante romagnola, presentando il nuovo disco di inediti, Fatti sentire, in uscita il 16 marzo per Warner Music in tutto il mondo.

E stavolta l'asticella è stata portata così in alto che la presentazione, la Laura nazionale, l'ha voluta fare su un aereo di linea Alitalia dedicato, in volo questa mattina da Milano a Roma. Giocando e divertendosi anche a fare l'hostess, servendo bibite ai cronisti in volo con tanto di grembiulino d'ordinanza. "Volevo farvi entrare nel mio mondo, quello in cui quasi tutti i giorni viaggio in aereo", dice, spiegando la sua scelta fuori dagli schemi e definendosi la "Cartashian" italiana (dal cognome del suo compagno Paolo Carta). "Fatti sentire" è il tredicesimo album di inediti di Pausini, che arriva a due anni di distanza da Simili e dopo Laura Xmas, nell'anno che celebra i suoi 25 anni di carriera. Contiene 14 brani ("molti sono rimasti fuori e dunque ci sarà un volume 2, ma non so quando"), tra i quali uno in inglese, No river is wilder, e uno in spagnolo, Nuevo "omaggio alla mia vita a Miami, dove vivo 6 mesi l'anno: la parte latina è molto presente nel mio modo di essere". E c'è anche Francesca (Piccola Aliena), dedicato alla nipotina di tre anni scomparsa meno di un anno fa per una malattia genetica.

"L'album è firmato da tanti autori tutti italiani (perché le mie corde vocali sono tricolori), che invito ad aprire i miei concerti, e ha suoni diversi che vanno dal reggaeton alla ballad al rock. Ma con un filo conduttore - racconta -: in ogni brano racconto storie di persone che devono fare una scelta, che devono prendere una decisione e in qualche modo devono farsi sentire. Ed è lì che è nato il titolo del disco: Fatti sentire è un invito che voglio fare a me stessa e alle persone che ascoltano la mia musica, un invito a essere coraggiosi, a essere noi stessi senza paura dei pregiudizi, anche quando ci si sente fragili. E lo dice una persona che è continuamente giudicata e per questo spesso ha sofferto.

Forte sul palco, ma fragile e insicura appena scendo". E con un pizzico di rammarico, ricorda la sofferenza provata all'ultimo festival di Sanremo quando vennero insinuati dubbi sulla laringite che la costrinse a spostare la sua ospitata dalla prima all'ultima serata. "E' stata messa in dubbio la mia verità, il fatto che stessi davvero male, dopo 25 anni di onestà. Sono i momenti in cui penso di smettere di cantare, ma poi mi convinco che ci sono molte più cose dentro di me che devono vincere su quello che non piace di me". E sulle voci che, dopo l'exploit di Baglioni, la volevano alla guida del festival nel 2019, taglia corto: "Lo escludo al 100 per cento, non sono emotivamente pronta per quella cosa lì". Laura Pausini ora è al lavoro per portare il disco in tour. "Sto scrivendo la scaletta, ed è così complicato", spiega. Il primo appuntamento sarà al Circo Massimo, a Roma, il 21 e 22 luglio. Prima donna a esibirsi nello spazio che è stato dei Rolling Stones, di Bruce Springsteen, di David Gilmour. "Fa paura, ma mica è da tutti farlo. Non voglio e non posso fallire. C'è stato un momento in cui ho pensato: 'chi me lo ha fatto fare?'. Temo i rischi, ma non posso fare a meno di prenderli".

Le date romane anticipano il tour mondiale, che da settembre tornerà anche in Italia per alcune date nei palazzetti. Il via da Milano l'8 settembre, poi Rimini il 17, Arena di Verona il 19, Eboli il 25, Acireale il 28. Il 1 ottobre a Bari, il 6 a Firenze, il 9 a Padova, il 13 a Bologna. Intanto tra un paio di settimane sarà a Cuba: "Sono 25 anni che chiedo di andare, ma cantare a Cuba significa avere problemi con le radio a Miami. Ma ora mi hanno invitato i Gente de Zona: come potevo dire di no?".

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