"Oronero è un po' la somma dei miei stili, delle cose che mi piacciono musicalmente, ed è frutto di un lavoro durato quasi due anni".
Perché Giorgia, a 45 anni con oltre 20 di carriera alle spalle, non ha più paura di fermarsi, di guardarsi dentro e di invitare anche chi la ascolta a fare altrettanto con il nuovo album di inediti Oronero (Microphonica/Sony Music), in uscita il 28 ottobre e anticipato dal singolo omonimo. "Oronero oggi è il sistema in cui ci siamo incastrati, in cui tutto passa automaticamente per un giudizio, anche violento, quasi a giustificare questa violenza come normale - spiega l'artista romana al suo decimo album in studio -. E come il petrolio, usato male, da risorsa diventa veleno, così la risorsa di potersi confrontare diventa veleno quando non ha più un senso costruttivo, quando non permette più di guardare l'altro con uno sguardo di rispetto, ma diventa puro giudizio. Diventa veleno, diventa oronero".
L'invito dunque è a ritrovarsi, "perché il cambiamento parte da noi. Mentre lavoravo sono successe tante cose: gli attentati di Parigi, la morte di Pino Daniele, che manca tanto come artista e soprattutto come amico. E ho lavorato proprio su quel senso di angoscia generale che sentivo in me e che vedevo anche negli altri". Un viaggio introspettivo, "anche un po' psicoanalitico", che ha permesso e obbligato la cantautrice a guardarsi allo specchio. "Mi sono scontrata con aspetti della mia personalità che non avrei voluto, con le mie debolezze e con il fatto che in quanto donna è un disonore anche cambiare". Ma del cambiamento, Giorgia, ne fa una bandiera. Personale e politica, dato che non nasconde le sue simpatie grilline (compreso il no al referendum) e il suo appoggio a Virginia Raggi. "Fa male al cuore vedere Roma, la mia bellissima Roma, così maltrattata. Io credo in questa fase nuova. Se chi deve lavorare viene lasciato lavorare in pace, si vedranno i risultati".
Dieci delle quindici tracce di Oronero, prodotto da Michele Canova, sono state scritte dalla stessa Giorgia. "La scrittura mi appartiene fin dal primo disco, con timidi tentativi. Poi ci ho preso gusto e ho cominciato a darmi arie da cantautrice, anche se non mi veniva riconosciuto e io ne ho sofferto. Ora ho fatto pace con tutto questo e la parte di me che scrive è come un operaio che si mette al servizio della cantante". Tra gli altri autori che hanno scritto per Oronero anche il compagno della cantante Emanuel Lo, Pacifico e Tony Maiello.
L'attenzione sul disco, e sul prossimo tour che la vedrà impegnata per una ventina di date nei palasport dal 19 marzo al 26 aprile, terrà Giorgia sicuramente lontana dal prossimo Festival di Sanremo: "Non c'ho più il fisico per andare in gara, è troppo impegnativo. Ma mai dire mai. Andare come ospite? Ma magari! Sanremo è Sanremo. Anche se il mio è legato agli anni Novanta, a Pippo Baudo". Dalla tv, comunque, preferisce stare lontana. "Preferisco la radio. I talent? Mi hanno chiamato tante volte a fare il giudice, ma io non me la sento di dire a un ragazzo 'sei fuori'. Potrei essere più un coach, ma mai un giudice". E tra le nuove 'leve' si rivede in Emma, "con le sue sofferenze mostrate al mondo e la sua spontaneità".