Dopo il successo del Barbiere di
Siviglia del 2014, Damiano Michieletto torna il 4 ottobre a
firmare una regia all'Opéra di Parigi, che ha deciso di affidare
a lui, italiano, uno dei classici della lirica francese, ovvero
Samson e Dalila di Camille Saint-Saëns. Ma si sa dai tempi in
cui guidava la Scala, al sovrintendente Stéphane Lissner piace
sparigliare le carte e rischiare con regie mai banali. E quelle
di Michieletto banali non sono mai.
Come nel Guglielmo Tell (contestato a Londra), anche in
questo allestimento moderno di Samson e Dalila c'è in scena un
popolo che opprime un altro popolo. In questo contesto Dalila "è
una donna brutalizzata dalla società in cui vive" che "arriva a
una presa di coscienza" e si immola per Samson . Una fine a base
di benzina e fuoco. Perché una nuova produzione, e lo ripete da
anni, deve dare al pubblico qualcosa di nuovo, altrimenti basta
rimettere in scena gli allestimenti che ci sono già.
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