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Peppe Servillo, rimango fedele a musica

Peppe Servillo, rimango fedele a musica

Con Girotto e Mangalavite per Parientes,"tra Italia e Argentina"

ROMA, 20 maggio 2015, 17:41

Claudia Fascia

ANSACheck

Trio Servillo-Girotto-Mangalavite - RIPRODUZIONE RISERVATA

Trio Servillo-Girotto-Mangalavite - RIPRODUZIONE RISERVATA
Trio Servillo-Girotto-Mangalavite - RIPRODUZIONE RISERVATA

Le sonorità della musica argentina e quelle del dialetto napoletano. Un intreccio di culture amiche, tra jazz, milonga e folk, che da sempre si compenetrano e si alimentano. E sullo sfondo il tema della famiglia a fare da filo conduttore. A sei anni dall'ultima uscita discografica 'Futbol', il trio Servillo-Girotto-Mangalavite torna con un nuovo album: Parientes, uscito per Egea Music. Un viaggio nei ricordi, nelle persone, nell'immaginario di un popolo migrante che ha dato vita ad un'altra cultura e, allo stesso tempo, ha preservato la propria portandovi nuova linfa. "Nosotros somos argentinos, nosotros somos tambien italianos, somos parientes" ("siamo argentini, ma siamo anche italiani, siamo parenti") dice la voce lontana di una donna nel disco che spiega in qualche modo il senso del racconto. Dei "tanos" (diminutivo di "napoletanos") diventati andini e viceversa.

   "E' bello pensare che un po' della nostra cultura sia andata a innervare quella argentina - spiega Peppe Servillo, voce del trio insieme agli argentini Javier Girotto, sax soprano e baritono, e Natalio Mangalavite, piano, tastiera e voce -. E la nostra idea era proprio quella di andare a indagare il rapporto tra le due culture, narrando figure popolari argentine che riconducono all'ambito familiare: padri, madri, sorelle". Per Servillo, voce storica degli Avion Travel ("per ora non ci sono progetti discografici in preparazione con loro"), quella con il trio è una parentesi che dura ormai da 10 anni e che ha dato vita a tre dischi. "Abbiamo realizzato solo 3 lavori insieme, come del resto è nell'uso dei jazzisti. Ma noi in realtà ci incontriamo molto più spesso, suoniamo insieme e il disco diventa il progetto in cui si rinnova il nostro percorso comune e un biglietto d'invito per i prossimi concerti". In programma infatti ci sono 10-15 date estive "perché la scrittura va tradita con i concerti. E' un vestito che si indossa inconsapevolmente".

   Da sempre attento alla cultura napoletana, di cui è un portabandiera, a Servillo "piace ogni tanto vestire abiti che non sono i miei per osservare con distacco la mia cultura. E poi il napoletano si presta bene a raccontare certe storie di vita vissuta, di fatiche quotidiane perché in fondo la canzone napoletana è una piccola messa in scena e rimanda a una dimensione teatrale". E proprio il teatro è una scoperta "recente" per l'artista che insieme al fratello Toni ha portato in scena, con grande successo di pubblico e critica, la commedia amara Voci di Dentro di Edoardo de Filippo e il recital La parola canta. "E' un'esperienza fantastica. In fondo non c'è molta differenza tra l'essere musicista o attore, sei un interprete e come tale stai sul palco - racconta Servillo -. Ho scoperto tardi la recitazione, ma non la considero un'attività secondaria, ma diversa. Voglio approfondire anche se non abbandonerei la musica per il teatro". Intanto - annuncia - un nuovo progetto è in cantiere per la prossima primavera. "Ma stavolta senza mio fratello".

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