Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Cultura
  1. ANSA.it
  2. Cultura
  3. Musica
  4. De Gregori, fu Dalla a chiamarmi Principe

De Gregori, fu Dalla a chiamarmi Principe

A Radio2, sono figlio di Dylan, mi piace Malika

Roma, 3 marzo 2015 -  "Io un Maestro? Non mi piace essere chiamato così. L'unico soprannome che mi piace è Principe, perché Lucio Dalla mi soprannominò così durante Banana Republic". A parlare è Francesco De Gregori, che si è raccontato al programma di Rai Radio2 'Non è un paese per giovani', condotto da Giovanni Veronesi e Massimo Cervelli. De Gregori ha parlato delle sue influenze musicali, dei suoi miti, del panorama artistico attuale e ha risposto divertito alle 'statistiche' su alcune parole ricorrenti nei suoi brani che gli sono stati rivelati dai due conduttori. Tra gli animali più citati nei suoi pezzi, per esempio, ci sono i cani. Per quale motivo? "Io popolo la mia vita reale e quella delle mie canzoni di cani, parlo con loro". Quali altri animali vivono nella sua musica? "Il gallo, per esempio. Perché rotola bene, suona bene, così come il cardellino, che ho messo in 'Volavola'.
Non ho lesinato sui topi, ne ho messi bene 300 milioni nella canzone "300.000.000 di topi". Quanto alle donne, "nelle mie canzoni sono spesso e volentieri 'nom de plume': Alice, Caterina, Carmela, Irene, Annamaria, Hilde. Sono nomi che scelgo per il suono e anche per il significato. Irene, ad esempio, vuol dire pace. Non sono nomi reali di donne che ho conosciuto, tranne forse un paio di casi, come Caterina".
De Gregori, che si è definito "figlio di Dylan, e si sente", tra i cantanti contemporanei ha scelto "Malika: ha una bellissima voce".
   

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie