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Benvegnù: canto Grand Hotel della vita

Benvegnù: canto Grand Hotel della vita

Il cantautore torna con Earth Hotel, 12 brani su amore e umanità

ROMA, 17 ottobre 2014, 14:48

Claudia Fascia

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Terra è un Grand Hotel, nel quale le nostre vite si incrociano e scorrono, con le stesse pulsioni, le stesse necessità, gli stessi desideri, aldilà delle connotazioni culturali. Paolo Benvegnù, dopo la ricerca sull'uomo portata avanti tre anni fa con l'album Hermann, affronta ora l'umanità con le sue sfaccettature quotidiane nel nuovo disco, il quarto da solista dopo l'addio al gruppo degli Scisma, Earth Hotel, in uscita domani per Woodworm Music e distribuito da Audioglobe.

"Earth Hotel - spiega all'ANSA il cantautore i cui brani sono stati cantati da Mina, Irene Grandi, Giusy Ferreri, Marina Rei - è la cornice per una serie di considerazioni sull'umanità. E quindi sulla favola, l'incantesimo e l'incanto che è la vita. L'idea era quella di mettere insieme tanti pensieri nati in uno stesso momento in diverse parti del mondo". Alberghi e case, transatlantici, treni e aeroplani, città asiatiche e città americane, l'Europa, il giorno e la notte: con un unico fil rouge.

"L'amore che unisce le dodici storie dell'album, ma che è anche il filo conduttore delle nostre esistenze - dice ancora Benvegnù tra citazioni colte, ironia e quel fare scanzonato che lo contraddistingue - ed è un tema inesauribile e ne parlo perché ne ho bisogno. Non so se l'amore possa salvare il mondo, ma certo lo rende migliore nel quotidiano. Anche in uno stato di solitudine, avere uno sguardo attento verso l'altro, è forse un'opera di salvazione personale, non so se anche generale". Earth Hotel diventa così un inno alla vita, una riflessione profonda, lucida e appassionata di un artista che non smette di stupirsi e di perdersi nel mondo che lo circonda perché "il naufragar m'è dolce in questo mare e noi siamo fatti della stessa materia dell'universo".

E lo guarda con occhiali multicolor, stando attento a evitare i quotidiani che non legge più da tempo ormai. "Nonostante le brutture, nonostante il cielo cupo sopra di noi e la mancanza di progettualità e di obiettivi, vedo molti colori. Ottimista io? Lo sono come potevano esserlo gli uomini mille anni fa. Le nostre pulsioni l'idea nel vivere la vita è sempre la stessa".

Speranze per un futuro migliore dalla politica? Una risata chiude l'argomento. Dal 31 ottobre Benvegnù porterà il suo 'albergo Terra' anche in tour, insieme ai brani del passato. "Una specie di opera omnia che raccoglie 15 anni di carriera. Un percorso ideale tra i miei dischi: un modo per essere interlocutore con gli altri, con il pubblico". Il via dall'Auditorium Parco della Musica di Roma, il tempio della musica di qualità della capitale. "Questa cosa mi perplime - scherza -. E' il segno di dove sia arrivata la cultura in Italia. Comunque, all'alba dei 50 anni (che compirà il prossimo febbraio, ndr) mi trovo ancora a passare notti insonni prima dei concerti, con la paura di non essere all'altezza".

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