"Negli anni mi sono interrogato
sul come poter esprimere l'ideale di moda che immaginavo insieme
all'esigenza di raccontarmi. Un universo nel quale l'abito sia
il fulcro di un'immagine che lo rispecchi e lo valorizzi dalla
creazione fino alla sua comunicazione. Oggi a Pitti presento il
mio stile personalizzato. In pedana si vedranno infatti tanti
personaggi anche comuni, ma forse quello a cui ho sempre
guardato di più è noto, è Vincent Gallo. Lo stile invece è anni
Novanta, periodo in cui sono cresciuto". A raccontare la sua
collezione maschile, che sfila negli spazi della ex Stazione
Leopolda, è Aldo Maria Camillo, il designer, che dopo le
esperienze da Valentino, Zegna, Cerruti e Berluti, lancia
sfilando a Pitti Uomo, il qualità di ospite d'onore, la sua
etichetta eponima, Aldomariacamillo. "Per me la moda non ha
stagionalità - incalza lo stilista che questa sera mostrerà 26
completi, di cui sei da donna -. Credo che l'abito sia uno
strumento di seduzione, di comunicazione non verbale".
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