Rovista con la gioia di una bambina
in antichi bauli, trovando tesori come un costume anni 50, un
abito couture con gli orli scuciti, una vecchia vestaglia da
camera, e li adatta in maniera giocosa e sovversiva la donna
Marni immaginata da Francesco Risso. Un racconto per immagini
fatto di polo immense e gonne sontuose, pantaloni amplissimi e
piccole sottovesti, dove si mescolano storie e ricordi e si
gioca con le proporzioni.
Come in un mutamento di grandangolo il micro diventa macro,
il maschile femminile, l'armonia nasce dallo scontro. Ecco il
bustier damascato floreale che sembra fatto con un costume anni
'50, con la gonna a campana dagli orli sfilacciati; la vestaglia
di visone patchwork con il retro di raso e gli stivali da
pioggia; l'abito baloon scostato dal corpo e aperto sul retro,
come se fosse non finito; il trench di vinile a macrofiori e le
scarpine pelose; la sottana in chiffon plissé e il maxi
pantalone cargo; la sottoveste a fiorellini e il visone bianco
maculato stile Crudelia De Mon.
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