Le paper dolls, quei figurini
disegnati a mano sulla carta tanto amati dalle bambine, hanno
ispirato Jeremy Scott per la nuova collezione Primavera/Estate
di Moschino. E sempre le "bambole" - nel senso di pillole, come
le definì Jacqueline Susann nel libro scandalo del 1966 "la
valle delle bambole" - sono protagoniste della capsule
collection che va subito in vendita.
Tutta giocata sul trompe l'oeil, la sfilata si apre con un
lungo abito aderente con spalline sottili, che sul fondo imita
il piedistallo pieghevole delle bambole di carta, mentre la
parte frontale è illustrata come se la modella fosse in
déshabillé, con indosso solo reggiseno e culottes nere.
I primi look evocano l'iconografia di Franco Moschino: i suoi
pois rossi e neri, le catene, il simbolo della pace, gli orsi.
Ma le perle sono piatte e i gioielli sono finti.
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