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Armani Privé, eleganza flessuosa del bambù

Armani Privé, eleganza flessuosa del bambù

La linea couture compie 10 anni

PARIGI, 28 gennaio 2015, 13:31

Redazione ANSA

ANSACheck

Paris Fashion Armani © ANSA/AP

Paris Fashion Armani © ANSA/AP
Paris Fashion Armani © ANSA/AP

    E' una donna flessuosa come il bamboo, una donna misteriosa che incede sulla passerella con la grazia di un giunco non disposto a piegarsi né a spezzarsi. E' una donna altera, con i capelli tirati che nessun vezzo concedono al viso orgoglioso: è la donna di Armani Privé che sfila tra alte canne, su una pedana dove il plexiglass e le luci creano una moderna atmosfera vegetale, evanescente e vagamente orientale. Ci sono tanti verdi, sono quelli del bamboo e delle sue foglie sottili e lanceolate, ma ci sono i malva, i bianchi naturali e i beige, il nero e il blu Cina. L'idea è quella di una struttura sottile e solida che tiene insieme la fragilità elegante dei materiali. La stampa bamboo è sulla giacca che accompagna la gonna longuette, ma anche sui calzoni ampi e trasparenti, trattenuti con una fascia da chimono. La stessa cintura in seta segna appena la vita dell'abito leggero che sembra un boschetto di papiri. Le foglie allungate diventano blu e nere nella notte, brillano come stelle sui volumi leggeri che ad ogni passo si aprono rivelando aspetti diversi della fantasia.
    L'effetto corposo di alcuni materiali è solo un inganno e la semplicità di alcuni capi è solo un'illusione: magica la gonna plissettata che sembra davvero una canna mossa dal vento, e la blusa ampia di organza a striscioline sovrapposte e congiunte tra loro con un piccola linea scura, proprio come fa il fusto del bamboo nella sua crescita naturale, strato su strato.
    Flessuosa e forte: in fondo è questo l'ideale di donna secondo Armani. Il suo è un sentimento che ha radici profonde, molto italiane. Giorgio Armani, lo stilista che ha fatto della giacca quasi un dovere femminile, oggi sembra voler chiarire qualcosa: "ricomponiamo un po' le regole – suggerisce - facciamo che la donna si vesta da donna e l'uomo da uomo". Non è certo un'abiura, Armani non si pente di aver imposto (con grazia) giacche e pantaloni a tutte le donne del mondo, e d'altro canto nemmeno di aver ammorbidito l'eleganza maschile.
    Ma la Giorgio Armani quest'anno compie quarant'anni e sono passati esattamente dieci anni dalla prima sfilata della haute couture Armani Privé, può dunque avere voglia di fare qualche precisazione, forse anche di correggere un po' il tiro: "E' vero che la donna - dice Armani - può indossare abiti maschili, ma il segreto, il trucco, è fare in modo che il risultato sia sempre molto femminile. Per questo occorre che stia attenta a non mimare l'uomo, a non indossare mai un abbigliamento maschile completo, dalla giacca ai pantaloni, dalla camicia alla cravatta". E' un discorso che sembra accoppiarsi perfettamente con quello fatto anche una settimana fa a Milano, dove Armani aveva chiarito che la moda non dovrebbe mai indurre l'uomo a oltrepassare il limite del ridicolo. Nello stesso modo - precisa oggi - nessuno dovrebbe mai spingere la donna ad abbandonare la femminilità e la forza. Che è come quella dell'elegante bamboo, apparentemente così fragile ma in grado di sostenere in tutto l'Oriente la costruzione di edifici altissimi.
   

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