MICHELANGELO BARTOLO, DOTTORE LE GIURO CHE ERA MORTO (Infinito Edizioni, pp.192, 13Euro). Una parodia che, con ironia, racconta molto delle contraddizioni della Sanità italiana, facendo divertire ma anche riflettere: è il nuovo libro scritto da Michelangelo Bartolo, angiologo, medico ospedaliero e responsabile del reparto di telemedicina dell'ospedale San Giovanni di Roma, dal titolo "Dottore le giuro che era morto", edito da Infinito Edizioni.
Con la prefazione di Gabriele Cirilli e l'introduzione di Sandro Petrolati, il libro racconta le vicissitudini del dottor Clementi, medico dell'ospedale San Crispino, per mettere a nudo in modo leggero ma non per questo meno realistico tutto ciò che non funziona o potrebbe funzionare meglio nella nostra Sanità.
Una lettura adatta sia a medici che pazienti, perché la salute è un tema che riguarda tutti, nessuno escluso: in pagine divertenti, l'autore racconta le difficoltà in cui spesso si imbattono le persone nel proprio quotidiano, dall'aumento sproporzionato del ricorso a esami strumentali, spesso inutili, ma che vanno di moda, al rapporto dei medici con i pazienti, i colleghi, gli infermieri e con gli informatori farmaceutici; dai congressi scientifici, sorta di sfilate di moda, al grande business delle agenzie di pompe funebri che non conoscono crisi.