(dell'inviata Mauretta Capuano)
"Nelson Mandela, che è stato in
prigione per gran parte della sua vita, non ha mai perso la
propria libertà", al contrario "si può esser fuori, per strada,
ma prigionieri di mostri incomprensibili". Lo ha detto
l'astronauta dell'Agenzia Spaziale Europea, Luca Parmitano, in
un contributo video da Houston, con cui si è aperto stasera il
Festival Il Libro Possibile di Polignano a Mare (Bari), sostento
per il terzo anno da Pirelli, parlando di quello che ha scritto
nei primi giorni del lockdown per la pandemia.
"La quarantena ci ha imposto dei limiti ai quali non siamo
abituati a pensare, limiti di spostamento, di libertà e ci ha
costretto a ripensare cosa vuol dire impiegare il proprio tempo
e come" ha sottolineato nel contributo Parmitano.
Sul palco del Lungomare Colombo, il presidente della Regione
Puglia, Michele Emiliano, e il direttore del distretto
tecnologico aerospaziale, Giuseppe Acierno.
"Quando si è curiosi del mondo, dell'universo, di quello che ci
circonda, ogni singolo momento è un'occasione per fare e
scoprire qualcosa di nuovo. Un viaggiatore del tempo e dello
spazio può essere un lettore che attraverso i libri di
fantascienza riesce a viaggiare in dimensioni altrimenti
irraggiungibili. Può essere un astronomo che attraverso la
raccolta di particelle fotoniche provenienti da altri pianeti e
da altre stelle riesce a comprendere l'universo" ha spiegato
Parmitano facendo riferimento al tema di questa edizione del
Festival, il primo evento culturale nazionale a svolgersi fino
all'11 luglio in presenza, dedicato ai Viaggiatori del Tempo e
dello Spazio.
"Io sono quel tipo di viaggiatore che ha il desiderio non solo
di viaggiare con la mente e con la fantasia, ma davvero vuole
essere presente fisicamente in un posto. Come tante persone da
bambino avevo il desiderio di volare e ho compreso che il mio
sogno si poteva avverare solo mettendomi ai comandi di un
veicolo. Molto probabilmente non riuscirò mai ad avverare tutti
i miei sogni, ma spero che i miei progetti possano in parte
avverarsi per permettermi di essere un viaggiatore nello spazio
e nel tempo anche fisicamente" ha raccontato l'astronauta da
Houston.
"Mi viene in mente un momento molto visivo di una mia
esperienza: quando dalla Stazione Spaziale Internazionale,
guardando fuori dalla cupola ho avuto l'impressione di perdermi
in un reticolato fatto dalla visione delle centinaia di migliaia
di stelle visibili nell'oscurità. Mi sembrava di essere in un
reticolo tridimensionale. Questa sensazione così visiva mi ha
fatto pensare a come siamo vincolati e purtroppo molto limitati
nella nostra capacità di viaggiare nelle quattro dimensioni" ha
aggiunto.
"La nostra esperienza come Agenzia Spaziale Europea è quella
costruita sulla perseveranza perchè per ogni fallimento esiste
un momento evolutivo e con perseveranza si cresce e si
affrontano anche i viaggi più impensabili". L'astronauta ha poi
ricordato una "novella molto bella che parla della percezione
del tempo" in cui "la comunicazione, il modo di pensare e la
percezione del tempo sono legate". "Se questo fosse vero
sarebbe bello pensare che in un futuro saremo in grado anche noi
di evolverci come umanità ed essere in grado di cambiare il
nostro modo di pensare e viaggiare avanti e indietro nel tempo"
è l'auspicio di Parmitano.
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