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Francesco Carofiglio, io e Gianrico

"Non siamo in conflitto". Esce romanzo L'estate dell'incanto

FRANCESCO CAROFIGLIO, "L'ESTATE DELL'INCANTO" (PIEMME) - Francesco Carofiglio, di cui e' uscito il nuovo romanzo "L'estate dell'incanto", pubblicato da Piemme, racconta il rapporto con il fratello Gianrico, con cui ha scritto anche due libri: una graphic novel,'Cacciatori nelle tenebre' e nel 2014 'La casa nel bosco'. "Diciamo sempre che per fortuna abbiamo scritture differenti. Ogni volta che facciamo qualcosa insieme giuriamo di non ripeterlo mai piu'. Arriviamo quasi allo scontro fisico, ma abbiamo un buon rapporto di fratelli, non siamo in conflitto", racconta in un'intervista all'ANSA.

La protagonista dell'Estate dell'incanto e' Miranda, una donna che ricorda, a 90 anni, la sua infanzia. E' dedicato alla madre Enza Buono, scomparsa nel 2014. Francesco ricorda il gioco che da bambino faceva con la madre, con il fratello Gianrico e a volte con il padre. "Lei ci diceva dei versi a memoria della Commedia di Dante, di Leopardi. Ci rappresentava la letteratura italiana in alcuni indovinelli. Cosi' ho cominciato a conoscere Dante prima di averlo letto. Non c'e' mai stato imposto di leggere pero' avevamo una casa piena di libri. E di questo credo che Miranda abbia qualche tratto" racconta. Miranda si vede bambina, a 10 anni, sulle colline pistoiesi con la mamma, in un'estate nella casa del nonno tra boschi magici e animali parlanti. E' il 1939 e il mondo e' sull'orlo dell'abisso, Hitler sta per invadere la Polonia, ma per lei e' 'L'estate dell'incanto' e tornare a quei giorni e' un antidoto. Francesco Carofiglio nel nuovo romanzo e' riuscito a far confluire tutti i suoi talenti, quello di attore, di illustratore e di architetto, oltre che di narratore che invita a un passo lento tra storia privata e pubblica.

"La grande storia arriva come una eco, presente ma lontana" dice lo scrittore. "Piu' di tutti gli altri che lo hanno preceduto, questo romanzo" spiega "e' dedicato a mia madre". A lei si ispira in parte l'affascinante donna protagonista della storia. "Quando ho iniziato a scrivere sapevo che mi sarei imbattuto piu' volte nel ricordo di mia madre. Era una intellettuale come Miranda, una donna per molti aspetti anticonvenzionale, con una memoria lunghissima e una straordinaria capacita' affabulatoria, per me anche una grande scrittrice. Ci sono dei possibili incroci e collegamenti ma Miranda non e' mia madre. Cosi' come c'e' qualche tratto in comune con l'immagine che ho di lei bambina attraverso i suoi ricordi, i suoi racconti. Forse e' stato un modo per salutarsi nuovamente. Per fare un percorso insieme" spiega Carofiglio. Ci sono anche alcuni elementi autobiografici dello scrittore, nato a Bari nel 1964, laureato in architettura, attore, illustratore e regista, nella scelta dell'ambientazione in Toscana. "Ho vissuto a Firenze, mi sono laureato li' in architettura. Mia zia aveva un casale sulle colline pistoiesi molto misterioso e bello che adesso non c'e' piu'. Tutta la storia e' un'invenzione fantastica ma ci sono alcuni dati che arrivano dall'esperienza vissuta" spiega Carofiglio che e' andato in quel casale quando era ragazzino e ricorda "un grande armadio nero con intagliate figure diaboliche. Ero convinto che quella fosse la casa del diavolo".

Quell'armadio torna in tanti suoi romanzi, ma non in questo dove pero' c'e' quell'atmosfera. "La linea che univa Firenze a quel casale di campagna e' una linea dell'anima" racconta. E aggiunge: "questa non e' la storia di una bambina e di una anziana signora, ma di personaggi calati in un mondo che in quegli anni ha molto vissuto, combattuto, perduto e vinto, forse piu' che in altre regioni italiane. E il presente emblematico di questa donna novantenne e' quello di una grande ascoltatrice, contemplatrice dei luoghi e delle persone". Il nonno paterno di Miranda dipinge animali bellissimi. La ragazzina nel bosco incontra una lince magica. Con il suo primo compagno di giochi, Lapo, vive avventure spericolate e scopre il primo innocente bacio. C'e' un'atmosfera magica e indimenticabile nel romanzo e l'input "e' arrivato proprio dal racconto di una bambina, figlia di una mia amica, che mi ha parlato di una vacanza in Toscana con la mamma durante la quale ogni giorno attraversava il bosco ed era convinta che ci fossero animali feroci ad osservarla" spiega Francesco che, vista la sua abilita' nel disegno, scrive naturalmente per immagini e vedrebbe bene un film da questo libro. Autore anche di un romanzo per ragazzi 'Jonas e il Mondo Nero' (Battello a Vapore) ora sta scrivendo il seguito "che mi e' stato chiesto a gran voce dai ragazzi. Sono felice quando scrivo e disegno. Non faccio parte della schiera dei sofferenti nella scrittura e nell'arte".

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