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Alessandro Barbero, il libro è un oggetto di piacere

Alessandro Barbero, il libro è un oggetto di piacere

Scrittore, Giornata Mondiale per capire che è forte e fragile

ROMA, 22 aprile 2021, 18:09

di Mauretta Capuano

ANSACheck

Alessandro Barbero - RIPRODUZIONE RISERVATA

Alessandro Barbero - RIPRODUZIONE RISERVATA
Alessandro Barbero - RIPRODUZIONE RISERVATA

Il libro, unico settore del mondo culturale e artistico ad aver resistito alla pandemia, con risultati al di là di ogni aspettativa, è importante non soltanto perchè "è un modo per conservare la conoscenza, ma perchè è uno strumento di piacere. E guai se non fosse così!". A ricordarcelo è lo scrittore e storico Alessandro Barbero, in un'intervista all'ANSA per la Giornata Mondiale del Libro che si celebra oggi 23 aprile.

"Premesso che le giornate mondiali ormai vanno e vengono, mi auguro che non siano un modo con cui i governi e i potenti di questo mondo si scaricano la coscienza consacrando una Giornata e pensando di aver fatto tutto. La Giornata è il meno, il fatto che ci sollecita a discutere e parlare in pubblico di queste cose è già importante, che poi ci si renda conto che il libro è una cosa fortissima ma anche fragile, e che quindi bisogna essere consapevoli di quello che si fa intorno al libro e al commercio dei libri, è fondamentale. Se serve a questo e non semplicemente a scaricare le coscienze, allora anche la Giornata mondiale del Libro può avere un senso", dice Barbero di cui arriva oggi in libreria il nuovo romanzo storico 'Alabama' (Sellerio), ambientato nel sud degli Stati Uniti. "Evoca un episodio della guerra civile americana e il problema della schiavitù e del razzismo contro i neri negli Stati Uniti. E' stato scritto nel corso degli anni e non aveva nessuna intenzione di attualità, ma esce in un momento in cui si scopre che l'America è immersa fino al collo in queste cose che sembrava si fosse lasciata dietro", racconta Barbero.

Edizioni cartacee, ebook e crescita dell'online. Quale sarà il futuro del libro? "Stiamo vivendo un'epoca di grande accelerazione tecnologica e ci sono, senza dubbio, moltiplicati i modi di conservare i testi, di trasmetterli e di fruirli. Sono il primo ad ammettere che poter leggere al computer certi testi scientifici che mi servono per lavoro, è un grande progresso.

Oggi gli articoli scientifici si pubblicano su riviste online, non c'è più il cartaceo, e sembra anche logico da certi punti di vista. A me però continua a dare un leggero disagio soprattutto dal punto di vista della sicurezza: per conservare qualcosa con la certezza che sarà per sempre, non c'è nessuna tecnologia più efficace del libro", spiega Barbero. E per quanto riguarda il piacere personale "non c'è niente che sia pari a quello di avere un libro di carta fra le mani. La pandemia ha frenato questa cosa, tuttavia c'è una spinta così forte dei lettori, quando esce un nuovo libro, a incontrare l'autore e a farsi fare una dedica sul libro, che questa cosa qui, sarà feticismo, con l'ebook non si potrà mai fare. Secondo me le due cose convivranno come stanno già di fatto facendo. Certo, quando domina la tecnologia non si può mai essere sicuri che non ti portino via qualcosa che pure amavi. Basta pensare a cosa è successo agli Lp nel campo della musica. Tutti oggi riconoscono che erano infinitamente meglio dei cd e delle attuali modalità di conservazione della musica, però hanno smesso di produrli perchè altre tecnologie sono subentrate. Per fortuna nel caso del libro non serve nessuna tecnologia, una volta che è fabbricato lo leggi e basta. Quindi non credo che succederà quello che è accaduto agli Lp".

I libri "sono un pezzo della nostra vita e senza qualche malvagia rivoluzione tecnologica, dittatoriale, nessuno ce li porterà via" sottolinea lo scrittore. Nella pandemia abbiamo "semplicemente scoperto che il libro è qualcosa a cui la gente non rinuncia anche in situazioni di grande crisi: costa poco, dura a lungo, per sempre. In tempi brutti è un bene rifugio non nel senso economico, bieco del termine, ma proprio in cui salvi qualche cosa che contribuisce a dare un senso alla tua vita. Averlo dichiarato 'bene essenziale' è una cosa sensata" afferma Barbero che però non dimentica la sofferenza delle librerie.

"Con il problema delle librerie, tutt'altro che risolto, bisogna fare i conti. Mentre per il comparto del libro, nel senso degli editori, di noi autori, non sono stati anni di crisi grave, per molte librerie lo sono stati. Le librerie sono luoghi che punteggiano le nostre città e che le rendono vive allo stesso modo dei ristoranti, dei caffè e dei bar. Sono tutti luoghi importantissimi per la nostra vita collettiva. La comodità di Amazon è evidente e non si può far finta che non ci siano anche dei vantaggi. Certo, come per tutte le multinazionali il discorso dei profitti, delle tasse, dello sfruttamento dei lavoratori sono tutti nodi che dovranno venire al pettine, prima o poi. C'è da sperare che si crei un assestamento per cui le cose vecchie, che avevano un senso, non vengano del tutto cancellate dal nuovo, ma semplicemente si affianchino", sottolinea lo scrittore che quando va a New York o a Londra una delle cose che trova più eccitanti "è scoprire le vecchie librerie dell'usato che sono veramente luoghi magici".

L'Italia, sempre tra gli ultimi posti per indici dei lettura, secondo Barbero "pian pianino sta salendo nella classifica dei lettori, si rosicchia ogni anno qualcosina. Il nostro Paese è il più antico del mondo, insieme alla Grecia, forte per questa sua antichità, unico, ma al tempo stesso, da tanti punti di vista, il più arretrato dei più avanzati Paesi occidentali. E' cosi nel campo della lettura e del libro e in tutti i campi" dice lo scrittore.

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