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Forum ANSA, Laterza: 'L'innovazione nostro pane quotidiano'

L'editore protagonista del sesto Forum

Innovare: è stata questa la parola magica nel lockdown, ma anche nella lunga storia della casa editrice Laterza. "Stiamo sul mercato da oltre un secolo perché facciamo innovazione, altrimenti ci sono giganti molto più forti noi. L'innovazione è il nostro pane quotidiano e oggi lo deve essere ancora di più". Lo spiega Giuseppe Laterza, presidente della società e responsabile della divisione varia (saggistica e università) della casa editrice, protagonista col direttore Luigi Contu del sesto Forum ANSA dedicato al futuro del libro e all'impatto della pandemia sulla filiera editoriale, in collaborazione con la Redazione Cultura.

IL FORUM

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E qual è l'innovazione? "Innovazione nei contenuti, nei formati editoriali, nella produzione, nella distribuzione però la fondamentale innovazione, quella che fa veramente la differenza, sono le persone. Noi abbiamo 9 giovani di 30 anni in casa editrice e non è un caso" ha raccontato l'editore che rappresenta la quarta generazione della famiglia Laterza e condivide le responsabilità con il cugino Alessandro, amministratore delegato della società. "Io e Alessandro eravamo rappresentanti di una generazione che ha preso le responsabilità tra i 35 e i 40 anni. Questo ha consentito alla casa editrice di fare moltissime cose nuove, di rinnovare il settore scolastico, di fare le iniziative dei festival. Oggi queste innovazioni, dai podcast al lavoro sul web, saranno fatte sullo stimolo di una nuova generazione. Il limite grande di certe aziende è che credono più nella tecnologia che nelle persone" dice Laterza. E annuncia all'ANSA il lancio di un podcast "totalmente nuovo, tra una settimana, in cui la musica e le parole delle canzoni sono messe al servizio di una storia molto suggestiva. Il tema è il treno e riguarda la cultura americana, incrocia tutti gli ambiti, l'immaginario, la letteratura, la musica". "Credo che questa fase sia stata una fase terribile, difficile, dolorosa ma anche una fase straordinaria in cui una casa editrice come la nostra da due mesi lavora sull'innovazione. Noi abbiamo rimesso tutto in questione. Abbiamo riconsiderato tutto quello che facevamo, il modo di fare i libri e altre forme di espressione.

E i podcast sono uno di questi", spiega. Avete mai avuto modo di valutare libri costruiti con l'intelligenza artificiale? chiede il direttore Contu al presidente della Laterza? "No. Ho visto degli esempi di ebook arricchiti ed è stato molto interessante, ma non hanno mai sfondato dal punto di vista del mercato". "Noi siamo multitasking però la forza di un libro è il fatto che richiede concentrazione. Si legge poco perché la nostra civiltà è una civiltà distratta", sostiene Laterza che rispettando la tradizione della casa editrice, ispirata fin dalle origini da Benedetto Croce, che esaltava il ruolo degli intellettuali, si sofferma a lungo sulla loro funzione in tempi di emergenza. "Devono avere un ruolo attivo, tanto più in un momento di crisi. Come diceva Ralf Dahrendorf, grande intellettuale e sociologo tedesco, gli intellettuali sono moderni giullari che mettono in discussione il senso comune in politica come nella morale, in ogni ambito del pensiero, da quello educativo a quello religioso. Questa è la funzione critica.

Poi c'è la funzione construens, che è quella che hanno avuto tante persone che non sono solo studiosi. Penso che Don Milani, un maestro, è stato un grande intellettuale. Come lo sono stati Gramsci e De Gasperi, parlando dei politici. E' stata una grande intellettuale Matilde Serao, giornalista, piuttosto che Oriana Fallaci, della quale condivido molto poco di quello che ha scritto, ma ha formato una visione del mondo. Credo che ogni epoca veda le influenze intellettuali non in termini immediati. Quando Bauman scrive nel 2000 'Modernità liquida' ci dà una chiave del presente, anche discutibile, che diventa il nostro pane quotidiano anche se non ce ne rendiamo conto". Al ministro Franceschini, Laterza chiede interventi "che non siano a pioggia", "una politica selettiva", "di avere accanto a un aiuto, che mi rendo conto va dato a tutti, una quota e incentivi alle realtà aziendali che aiutano tutto il Paese a crescere". "Il dato più vergognoso dell'Italia è che noi abbiamo il primato dei cosiddetti neet, cioè i giovani che non cercano neanche più lavoro e non studiano. Siamo i più alti in Europa, 1 su 4 e nel mezzogiorno 1 su 2. Questa è una cosa vergognosa", dice Laterza che considera il Bonus di 100 euro alle famiglie "una possibile strada. Stimolare la domanda è giusto, bisogna farlo con molta attenzione, qualificando questo stimolo". 

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