ANTONELLA CILENTO, LA CAFFETTIERA DI
CARTA (Bompiani, pp.720, 24 euro). Siamo storie o il frutto di
tante storie combinate insieme: per questo imparare a
raccontarle, oltre che comprenderle, può aiutare a farci vivere
meglio e chissà, anche più a lungo. E' un atto d'amore nei
confronti della scrittura come esperienza che arricchisce la
vita il libro di Antonella Cilento "La caffettiera di carta.
Inventare, trasfigurare, narrare: un manuale di lettura e
scrittura creativa", edito da Bompiani. Autrice, insegnante e
maieuta, Cilento vuole in queste dense e appassionate pagine
svelare al lettore i segreti per riuscire a dominare e quindi a
usare al meglio i delicati e sfuggenti strumenti che regolano
"l'arte del racconto", dalla memoria all'invenzione, dal tempo
allo spazio, e poi la voce, la punteggiatura, lo stile. "Chi
siamo veramente? Il nostro destino è deciso da una frase che
abbiamo udito nell'infanzia? Chi c'è dietro la maschera che
ognuno di noi indossa a volte inconsapevolmente per tutta la
vita?", si chiede l'autrice, in un libro che ambisce a esaltare
la parola per arrivare a "tutto ciò che di ingovernabile e
inaccettabile è in noi", una materia sfuggente e indefinita con
cui la scrittura è in relazione.
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