Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Dieci anni fa l'addio a Bonelli, una vita per fumetti

Dieci anni fa l'addio a Bonelli, una vita per fumetti

Guidò la casa editrice paterna, da Tex a Dylan Dog

ROMA, 25 settembre 2021, 19:41

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

Dieci anni fa il mondi dei fumetti diceva addio a Sergio Bonelli, morto il 26 settembre 2011 a 79 anni. E' stato lui a trasformare Tex, che era stato creato dal padre Gian Luigi, in un vero e proprio fenomeno di cultura pop, sicuramente il più celebre dei personaggi del Made in Italy fumettaro. Nato a Milano il 2 dicembre 1932, da una famiglia di cui hanno sempre fatto parte i fumetti - la madre, Tea, prese in mano le redini della casa editrice Audace nel dopoguerra - Bonelli era editore e sceneggiatore, dunque non disegnava, ma aveva una fantasia alla Sergio Leone, che, prima di girarli, immaginava i suoi film fotogramma per fotogramma. Un personaggio fuori dal comune, nemico della tecnologia, affezionato al bianco e nero, innamorato del Brasile e dell'Amazzonia dove amava compiere viaggi avventurosi che nutrivano la sua passione per la magia e per le usanze dei popoli di quelle terre lontane e che ispirarono Mister No, una sorta di suo alter ego la cui pubblicazione, nel 1975, segna il suo passaggio alla guida della casa editrice. La sua prima creatura originale è Zagor, firmato nel 1961 con lo pseudonimo di Guido Nolitta, una sorta di difensore dei più deboli del West, amico degli Indiani che pure gli avevano ucciso il padre, a sua volta spietato massacratore dei nativi d'America. Insieme a Tex è, ancora oggi, una delle star delle casa editrice di famiglia. L'altra grande intuizione di Sergio Bonelli è stata quella di aprire le porte dei suoi albi a personaggi in linea con la fantascienza contemporanea: il primo caso è Martin Mystere, 'il detective dell'impossibile' cui seguirà Natan Never, un'invenzione che si muove in un prossimo futuro alla Blade Runner. C'è poi il caso Dylan Dog, creazione di Tiziano Sclavi, un clamoroso successo editoriale e non solo, non per caso approdato anche al cinema. Tra le sue creature anche, Julia la criminologa che somiglia ad Audrey Hepburn. Sergio Bonelli ha dato un contributo unico alla diffusione del fumetto italiano, mantenendo un approccio al suo lavoro che era una combinazione felice tra artigianato, creatività e genialità imprenditoriale che poggiava su una quasi infallibile capacità di nutrire la fantasia del pubblico. In un'intervista rilasciata appena pochi giorni fa (in onda domani alle 22.50 su Joi), Bonelli si raccontava così: ''Io non sono mai stato bravo a disegnare e mi sono improvvisato editore però ero già un lettore accanito e appassionato. Ero già in grado di distinguere tra un disegno e l'altro. Sapevo a memoria tutti i fumetti che uscivano nelle edicole. Mi sono lasciato prendere dalla passione per i fumetti. Quando vedevo in giro sceneggiatori e disegnatori bravi non sapevo resistere alla voglia di collaborare con questi talenti e allora mi prendevo la briga di mettere in cantiere una pubblicazione nuova''. Unico suo rammarico, non avere il coraggio di Tex, come egli stesso confessò quando nel 1995 venne processato per avere pagato 300 milioni a un ufficiale della Guardia di Finanza di Milano per evitare una verifica fiscale alla sua casa editrice.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza