'LE CARTE DI EUGENIO MONTALE NEGLI
ARCHIVI ITALIANI', A CURA DI GIANFRANCA LAVEZZI (INTERLINEA, PP.
64, EURO 15,00). Fogli autografi e carte private dagli archivi
italiani svelano un inedito Eugenio Montale e ci portano alla
riscoperta del grande poeta e giornalista.
Per la prima volta i "brogliacci" di Montale dispersi in tutta
Italia, a partire dal Fondo Manoscritti di Pavia, con inediti e
alcune sorprese, sono stati riuniti nel libro 'Le carte di
Eugenio Montale negli archivi italiani' che esce per Interlinea
nel 40/mo anniversario della morte del poeta, avvenuta il 12
settembre 1981.
Mezzo secolo fa i piccoli fogli autografi delle carte private
furono donati da Montale a Maria Corti e hanno avviato il
celebre Fondo Manoscritti di Pavia.
"Non ho mai supposto che i miei brogliacci possano diventare
materia di archivio e di consultazione" ha scritto qualche anno
dopo Montale con il consueto (auto)ironico understatement. La
realtà lo ha felicemente smentito e tanti sono gli archivi
italiani pubblici e privati, tra cui il Gabinetto Vieusseux, le
collezioni della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma e la
Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, che conservano i suoi
"brogliacci". Questo volume, con foto e disegni del poeta tra
cui 'Map of my brain' in una lettera a Irma Brandeis del 25
maggio 1934, ne ricostruisce la mappa, riunendo le carte in un
ideale dialogo che illumina in controluce, con molti scorci
inediti, la personalità e la poesia di Montale.
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