L'emergenza sanitaria rischia di
decimare la piccola e media editoria italiana: quasi un editore
su dieci (9%) sta valutando la chiusura già nel 2020. Un altro
21% la considera probabile. È quanto emerge dalla quarta
rilevazione dell'Osservatorio sull'impatto Covid-19
dell'Associazione Italiana Editori (Aie), con dati raccolti dal
19 al 23 aprile, tutta dedicata all'editoria medio-piccola.
A fine 2020 si stima una riduzione del 32% dei titoli
pubblicati dai piccoli e medi editori. Significa 21.000 opere in
meno, il 54% di tutte quelle che andranno perdute nel 2020.
Molto pesante il calo del fatturato: il 72% dei piccoli e medi
editori stima una perdita a marzo superiore al 30%, il 56%
superiore al 50%, il 29% superiore al 70%.
"Questa emergenza avrà impatti rilevanti non solo
sull'occupazione, essendo le piccole medie case editrici una
parte rilevante del mondo del libro, ma anche sul pluralismo
nel nostro Paese", sottolinea Ricardo Franco Levi, presidente di
Aie.
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